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Jeff Bezos investe in Altos Labs, startup che vuole invertire il processo di invecchiamento

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 10 Settembre 2021

Jeff Bezos Altos Labs,

Persino Jeff Bezos, ex Ceo di Amazon, nonché l’uomo più ricco del mondo, avrebbe deciso di investire nel progetto di Altos Labs; una startup del biotech con sede nella Silicon Valley, che si pone l’obiettivo di ritardare l’invecchiamento, quindi, in pratica, di ingannare la morte.

Va detto, innanzitutto, che ancora non vi è una tecnologia in grado di ritardare l’invecchiamento e di farci aspirare all’immortalità. Altos Labs, però, per iniziare le ricerche in tal senso, sta già iniziando a realizzare centri di ricerca in tutto il mondo; avviando una campagna acquisti di scienziati da stipendiare, anche lautamente, affinché si dedichino solamente a questa iniziativa.

Secondo quanto riportato da Fox News, anche il miliardario Yuri Miller, che ha già supportato società come Facebook, Airbnb, Twitter e Spotify, e la moglie Julia avrebbero investito in tale società.

L’ambizioso progetto di Jeff Bezos e Altos Labs

La Altos Labs, intanto, ha raccolto 231 milioni di sterline per sviluppare una tecnologia biologica capace di ringiovanire le cellule e, stando ad alcuni esperti, di rivitalizzare l’organismo degli animali e degli umani. Oltre alla possibilità di rallentare l’invecchiamento, vi sarebbe anche quella di “ripristinare” la giovinezza, invertendo il processo di invecchiamento.

Sembra un’idea praticamente irrealizzabile, ma Shinya Yamanaka, premio Nobel nel 2012 per aver scoperto il processo di rigenerazione biologica, sarà lo scienziato senior della startup alla guida del suo comitato consultivo scientifico.

Un altro esperto pronto a collaborare a tale progetto sarebbe Juan Carlos Izpisua Belmonte, biologo spagnolo al Salk Institute in California; diventato famoso dopo la ricerca su embrioni umani mescolati a quelli di una scimmia.

Egli sarebbe infatti convinto che la vita umana possa essere prolungata di almeno 50 anni, anche perché avrebbe effettuato diversi studi sui topi che hanno un DNA simile al nostro. Con alcuni di questi avrebbero mostrato segni di ringiovanimento sui tessuti.

Si sono verificati, però, anche effetti collaterali, come la comparsa di tumori; per cui bisognerà svolgere ancora molte ricerche prima di stabilire la possibilità di invertire il processo di invecchiamento. La maggior parte dei soggetti interessati, comunque, non ha rilasciato dichiarazioni al riguardo.