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Uno dei modi più importanti in cui l’intelligenza artificiale si sta rivelando fondamentale è diagnosticare le malattie molto più velocemente di quanto possano fare i semplici esseri umani. Per questo gli scienziati sono molto orgogliosi del nuovo sistema per rilevare potenziali indicatori dell’Alzheimer con una precisione vicina al 100%.
Attraverso un’analisi delle immagini di scansione cerebrale fMRI prese da 138 persone, il nuovo algoritmo ha raggiunto un tasso di precisione di oltre il 99%. Ha funzionato meglio in termini di accuratezza, sensibilità e specificità rispetto ai metodi esistenti.
Il metodo è in grado di individuare segni di decadimento cognitivo lieve o MCI, che è il passaggio tra il declino cognitivo e l’Alzheimer. Spesso, l’MCI non presenta alcun sintomo fisico che possa essere individuato. Tuttavia, è anche importante notare che questo non sempre significa necessariamente Alzheimer, ma è un importante indicatore potenziale della malattia in futuro.
Sebbene sia possibile l’analisi manuale delle scansioni MRI per i segni di MCI, gli esseri umani non sono neanche lontanamente veloci o affidabili come le tecniche di deep learning; queste, infatti, apprendono da vasti database di dati e applicano tale conoscenza in maniera velocissima ed efficiente.
La moderna elaborazione del segnale consente di delegare l’elaborazione delle immagini alla macchina, che può completarla in modo abbastanza veloce e accurato; naturalmente, un professionista medico non può fare affidamento solo su un algoritmo.
Una volta che il software ha evidenziato casi potenziali, gli specialisti possono esaminarli e confermarli.
Il modello di intelligenza artificiale delineato in questo nuovo studio si basa sulla rete neurale ResNet18 esistente. Il sistema modificato è stato in grado di suddividere le scansioni cerebrali in sei categorie, dalle manifestazioni sane a quelle complete della malattia di Alzheimer.
In questo momento vengono utilizzati vari metodi per rilevare la malattia, tra cui il monitoraggio oculare, l’analisi vocale e persino l’installazione di sensori nelle case delle persone; ma i metodi di intelligenza artificiale come quello delineato in questo nuovo studio promettono di essere più rapidi e semplici.
La malattia di Alzheimer è la causa più frequente di demenza al mondo, contribuendo a circa il 70% dei casi totali. Attualmente si pensa che circa 24 milioni di persone siano colpite a livello globale e, con l’invecchiamento delle società, si prevede che tale cifra aumenterà notevolmente.
Per questo è importante agire subito anche con l’uso dell’intelligenza artificiale che ancora una volta si dimostra un grandissimo alleato della medicina.