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Quindi, in sostanza, cosa sono le DAO? La sigla DAO che sta per Decentralized Autonomous Organization identifica un’organizzazione che permette di mettere insieme in modo efficace e sicuro persone lontane fisicamente e che non si conoscono tra loro, ma che condividono un pensiero o un obiettivo comune.
La gestione dell’organizzazione è in capo ai partecipanti stessi grazie all’utilizzo della tecnologia Blockchain, degli smart contract e alla presenza di un token, che di solito garantisce il diritto a esercitare il voto che permette il funzionamento dell’organizzazione stessa. Questa ha dunque la capacità di funzionare in modo autonomo, senza bisogno di un’autorità centrale o per intenderci, di un Consiglio d’Amministrazione.
La struttura è dunque piatta e non piramidale, dove i detentori del token prendono le decisioni riguardo la gestione dell’organizzazione in modo sicuro e veloce, senza la necessità di affidare a un amministratore tale potere o responsabilità. Anche per quanto riguarda la gestione della tesoreria, questa non è affidata a un soggetto incaricato, ma rimane anch’essa decentralizzata.
Il capitale delle DAO è solitamente in criptovalute, conferite dagli stessi partecipanti all’organizzazione, che in cambio ottengono i token grazie ai quali possono esercitare il diritto di voto e usufruire dei risultati della gestione come, ad esempio, la ripartizione di dividendi.
In perfetta sintonia con la filosofia alla base di Bitcoin in primis e dell’universo delle criptovalute in generale, una DAO è di fatto un’entità pensata per operare facendo a meno di un organo amministrativo che centralizzi il potere decisionale, rendendo l’esistenza dello stesso non necessaria. Per far sì che ciò funzioni in modo corretto, veloce e sicuro, alla base della DAO c’è lo smart contract che gestisce automaticamente le disposizioni e le transazioni, e la blockchain che garantisce la trasparenza ed elimina il bisogno di “fidarsi” degli altri partecipanti all’organizzazione.
Come detto in precedenza, l’infrastruttura tecnologica sulla quale si basa il funzionamento di una DAO è la Blockchain dove le transazioni, le regole e le decisioni vengono archiviate e registrate in modo trasparente e immutabile.
Il motore che muove una DAO è invece il suo smart contract. Il contratto definisce le regole dell’organizzazione e della tesoreria. Una volta rilasciato, nessuno può controllare o cambiare le regole se non attraverso il voto della comunità. E qui entra in campo la teoria dei giochi: se le regole definite nel protocollo sono state ben progettate, i partecipanti all’organizzazione avranno interesse a orientarsi verso il risultato più vantaggioso per il network.
Se un singolo individuo tenta di fare qualcosa contro le regole e la logica del codice, è destinato a fallire. E questo vale anche per l’utilizzo della tesoreria, ovvero nessuno può spendere i fondi dell’organizzazione senza l’approvazione della maggioranza. Ecco perché le Organizzazioni Autonome Decentralizzate non hanno bisogno di autorità centrale.
I partecipanti prendono le decisioni collettivamente, e i pagamenti sono autorizzati automaticamente solamente quando la votazione ha avuto esito positivo.
Tutto ciò è possibile perché i contratti intelligenti sono a prova di manomissione, una volta che vengono rilasciati. Un individuo non può modificarne il codice senza che le altre persone se ne accorgano, proprio perché il tutto è pubblico.
Parliamo quindi di una gerarchia piatta, dove i membri di una DAO non sono vincolati da nessun contratto, bensì uniti da obiettivi comuni e incentivati a rispettare le regole di consenso del network.
Il concetto di governance delle organizzazioni è un tema di grande attualità, e in questo contesto l’ascesa delle DAO ha un impatto notevolmente innovativo e disruptive: si abbatte il classico concetto di società e il modo convenzionale di fare impresa. Cade il paradigma soci e amministratori per fare spazio ad una gerarchia piatta.
Cosa succede se un concetto così innovativo viene collocato all’interno di qualcosa di ancor più futuristico?
Il Metaverso è si realtà virtuale, ma è anche il prototipo della società del futuro dove la Blockchain e la crittografia permetteranno di possedere un’identità digitale senza confini, opere d’arte digitali e dei titoli di proprietà in totale sicurezza e trasparenza.
All’interno del Metaverso, l’economia è decentralizzata, la stessa società è decentralizzata. Le DAO giocheranno un ruolo fondamentale per costruire un nuovo mondo virtuale svincolato da governi territoriali e gerarchie dove l’individuo può agire in modo indipendente e interconnesso.
Un esempio di progetto già attivo e tra i più importanti in tale ambito è la DAO di Decentraland (Decentraland non a caso è tra i Trend Innovativi del 2022). Come riportato dagli stessi creatori sul sito web
Decentraland è il primo mondo virtuale completamente decentralizzato. (…) Attraverso la DAO, hai il controllo delle politiche create per determinare come si comporta il mondo: ad esempio, quali tipi di articoli indossabili sono consentiti (o non consentiti) dopo il lancio della DAO, moderazione dei contenuti (…).
La comunità proporrà e voterà gli aggiornamenti delle politiche, le future aste LAND, la whitelist dei contratti NFT da consentire all’interno del mondo, Builder e Marketplace e qualsiasi cosa la comunità ritenga rilevante.
Sono sempre più numerose, infatti, le grandi aziende che investono nel Metaverso per acquisire uno spazio o aprire il loro store virtuale. Quali saranno dunque gli impatti nella nostra quotidianità? Sarà solamente un videogioco…o molto di più?
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