Startup & Entrepreneurship

Consigli per startup – 3 segnali per capire che la tua startup avrà successo

Uberto Saltarelli Pubblicato: 28 Giugno 2021

consigli per startup per avere successo

Quando si parla di startup di successo, comunemente il pensiero va ad aziende come Amazon, Google, Facebook o Tesla e si cerca di capire come queste realtà abbiano raggiunto questo tipo di successo e come si possa imitarle.

Talvolta c’è chi sogna di vivere una exit milionaria con la propria startup mettendo da parte, o banalmente dimenticando, il motivo iniziale che lo ha portato a fare impresa, ovvero la voglia di riscatto personale o di voler risolvere il problema di qualcuno, e non semplicemente il voler diventare ricchi e agiati ad ogni costo. 

A prescindere dagli obiettivi personali con cui si inizia questo percorso, i numeri parlano di un tasso di fallimento molto alto e di tantissime giovani realtà imprenditoriali che hanno difficoltà ad andare avanti.


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Le tempistiche di lancioe, soprattutto, di arrivo – di un prodotto o servizio sul mercato giocano oggi un ruolo fondamentale per il successo in quanto le risorse sono spesso limitate per definire strategie adeguate con annessa copertura dei rischi.

La strada delle startup è quindi tortuosa e la via del successo può essere percorsa solo da chi ci crede fermamente.

Nonostante ciò, ci sono dei segnali che possono aiutarci a capire se stiamo andando nella giusta direzione.

I 3 segnali per capire come avere successo con la tua startup

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Ci sono almeno 3 segnali per capire se una startup avrà successo e se avrà il via libera sul mercato.

1) Reinvestire quanto guadagnato

Le aziende già presenti sul mercato da diversi anni hanno solitamente prodotti ben definiti, clienti fidelizzati e quote di mercato consistenti. Questo risultato è imputabile a un lavoro di investimenti importanti che ha permesso di raggiungere quelle quote di mercato che in grado di garantire stabilità – per quanto questa vada ovviamente mantenuta e incrementata nel tempo. 

Quando si è una startup, reinvestire quanto guadagnato, invece di incassare il profitto, è uno dei modi più rapidi per acquisire nuovi clienti. Gli utili generati possono essere investiti in vario modo, dal marketing all’apertura di una nuova sede passando per l’ampliamento del team. 

2) Scegliere un mercato piccolo con grandi mercati adiacenti

Le aziende mature sono presenti su mercati grandi e diversificati all’interno del proprio settore. Per esempio, Ford ha berline e auto sportive, camion e SUV, oltre al marchio di lusso Lincoln. Questo fa sì che Ford abbia un portafoglio di clienti molto ampio, dagli studenti universitari che cercano un mezzo economico, ai dirigenti che si muovono con auto lussuose e di rappresentanza.

Purtroppo, una startup alle prime armi non può permettersi di diversificare troppo, infatti una delle principali difficoltà risiede nel trovare il cliente per il prodotto/servizio principale offerto su un mercato sconosciuto o con competitor già presenti.

Per questo, è consigliabile concentrarsi su una nicchia di mercato più definita possibile, che permetta di trovare spazio in una dimensione meno concorrenziale e che dia la possibilità in futuro di poter aggredire parti più ampie dello stesso mercato o di un mercato adiacente con maggior facilità e rapidità.

Meno concorrenziale non significa privo di competitor, anzi, è fondamentale che ci siano, in quanto primo segnale di un mercato attivo.

3) Avere un unico flusso di entrata scalabile

Consideriamo la Disney e le molteplici attività da cui genera ricavi: film; parchi a tema; reti televisive; servizi di streaming; resort; navi da crociera; merchandising.

Prendiamo Amazon con l’e-commerce, i servizi in cloud, lo streaming di contenuti con Prime Video; la vendita di dispositivi e i negozi di alimentari.

In questi 2 esempi, ogni prodotto/servizio genera un flusso di entrate tale che ogni singola attività potrebbe essere identificata come una vera e propria azienda a sé che vive di vita propria.

Per una startup questo è augurabile, ma difficilmente realizzabile in questa fase di vita dell’azienda. 

Come detto sopra, le risorse spesso non sono sufficienti per diversificare la propria offerta. Il trucco sta nell’individuare quel prodotto o servizio sul quale si possa riuscire ad avere un buon margine da investire per poter crescere più rapidamente possibile.

Questa breve checklist dovrebbe essere sufficiente a tenere sotto controllo lo stato di salute di una startup. Se pensi che ci siano altri fattori determinanti da tenere in considerazione, scrivimi nei commenti e sarò felice di confrontarmi con te!

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