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B-Corp in Italia

Barbara Weisz Pubblicato: 27 Marzo 2023

b-corp in italia

C’è un’eccellenza italiana che non tutti conoscono: le B-Corp. Eccellenza nel senso che siamo all’avanguardia nel mondo per numero di imprese che hanno ottenuto questa certificazione, per il fatto che questo numero continua a crescere, per la loro importanza all’interno del movimento globale di questa tipologia di aziende.

Del resto, non è un caso se l’Italia è stato il primo paese del mondo fuori dagli USA a introdurre una legislazione sulle società benefit. Attenzione: come abbiamo avuto già modo di sottolineare su Spremute Digitali, B-corp e società benefit sono due cose diverse, la prima è una certificazione, la seconda una forma giuridica d’impresa.

Ma ci sono notevoli contatti fra le due tipologie, in primis il fatto che le B-Corp, nel momento in cui ottengono la certificazione, di fatto si impegnano a diventare società benefit.

A testimoniare i diversi primati italiani in questo senso, c’è la storia stessa delle B-Corp nel nostro Paese: la prima azienda italiana a ottenere questa certificazione è Nativa, che rappresenta una best practise a livello mondiale.

È stata anche la prima B-Corp in Europa, è Country Partner di B-Lab, l’organizzazione senza scopo di lucro americana che ha dato vita al movimento delle B-Corp, che nel 2016 ha riconosciuto a Nativa il riconoscimento di “Most Valuable Player Award”.

Questa azienda ha nella propria mission i valori delle B-Corp, è una società di consulenza che aiuta le imprese nel percorso di sostenibilità, intesa nel più ampio concetto di rigenerazione, ovvero tensione a creare valore economico, ambientale e sociale per il benessere delle attuali generazioni e di quelle future.

Il tutto, nell’ambito del fare impresa, attività che come tutti sanno è a scopo di lucro. È la filiale italiane di The Natural Step, organizzazione no-profit internazionale che si occupa di innovazione sostenibile dal 1989.

B-Corp in Italia

Tutti i numeri delle B-Corp italiane

Le B-Corp italiane sono 217. Praticamente, nel nostro Paese si concentra un 10% abbondante delle B-Corp europee (calcolando anche la Gran Bretagna, escludendola invece si arriva al 20%). Hanno un fatturato totale sopra i 9,5 miliardi di euro, impiegano più di 16mila persone, appartengono a 60 diversi settori.

Nel 2022, il numero delle B-Corp in Italia è cresciuto del 69%. Se poi alle società con headquarter in Italia aggiungiamo quelle straniere che però hanno una filiale, il numero raddoppia a 423.

Nella stragrande maggioranza dei casi (158 B-Corp, calcolando tutte quelle che hanno sede nel Paese), sono PMI fra dieci a 50 dipendenti (fra queste, c’è Nativa), seguite dalle piccole imprese fino a dieci dipendenti (129).

La distribuzione per dimensione vede poi 99 aziende medio grandi, fra le quali 72 hanno da 50 a 249 dipendenti, e 27 imprese invece con un numeri di collaboratori fra 250 e 999. Infine, un ristretto gruppo di 13 imprese con oltre mille persone. 

Questi numeri riflettono la composizione del tessuto imprenditoriale italiano, ad alto tasso di piccole e medie imprese. Così come il ruolo di primo piano dell’Italia ben rappresenta una vocazione imprenditoriale che ha creato uno dei marchi più riconosciuti del pianeta, il Made in Italy, e rende l’Italia la settima potenza industriale del pianeta e la seconda in Europa (qui, ci riferiamo al solo manifatturiero). 

Le best of the world 2022

Proponiamo un breve viaggio attraverso le B-Corp italiane partendo da quelle che sono rientrate fra le Best of the World 2022. È un riconoscimento che viene previsto ogni anno, assegnato in base al punteggio di sostenibilità che l’azienda ha ottenuto: per ottenere la certificazione viene fatta una valutazione, il B Impact Assessment, che riguarda in particolare cinque aree: governance, lavoratori, clienti, ambiente, comunità.

I due pillar in cui eccellono in particolare le B-Corp italiane sono l’ambiente e la governance, mentre ci sono meno eccellenze sul fronte delle politiche verso clienti, lavoratori, comunità. In tutto, su 1064 imprese premiate, sono 30 le B-Corp italiane. 

Governance 

È il pillar con il maggior numero di premiate italiane, 13 su un totale di 236. Eccole:

Ambiente 

Anche questa è un’area ben presidiata, con 12 italiane su 209 best of the world. Oltre alla già citata SEAY:

Comunità, Clienti, Lavoro

Sommando tutte e tre queste aree, ci sono otto B-Corp best of the world, tre nell’area community, due per ciascuno degli altri due segmenti, ovvero le policy verso clienti e lavoratori. Nell’area Community, oltre a Little Genius Internationl e Mondora, si è segnalata

Anche per quando riguarda le politiche nei confronti dei lavoratori, tre italiane. Una è Nativa, le altre due sono le seguenti: 

Infine, il pillar clienti, nell’ambito del quale sono state premiate Goodpoint srl, e

L’elenco delle 2017 B-Corp italiane

Infine, l’elenco di tutte le B-Corp italiane. Nella tabella mancano quelle che si sono certificate negli ultimi mesi o nelle ultime settimane, come Xenia (turismo), The Good Idea (merchandising), Aton (IT), Linificio e Canapificio Nazionale (tessile), Pascol (agrifood), Bulgarelli (labelling), Mine (comunicazione), Tintoria P.A. Jacchetti (tessile), Bambino Mio (abbigliamento), Eolo (telecomunicazini), Forno Brisa (food), CMP&P (comunicazione).