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Finanziamento da 130 milioni per TrueLayer, startup dell’open banking fondata da italiani

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 28 Settembre 2021

Truelayer

Nuovi finanziamenti per TrueLayer, una società di fintech, operante nell’open banking, che è stata fondata dagli italiani Francesco Simoneschi e Luca Martinetti, ma con sede a Londra.

La startup ha, infatti, chiuso un round di investimento da 130 milioni di dollari, guidato da Tiger Global Management; una società di investimento americana, e a cui ha partecipato Stripe, un’azienda statunitense che realizza piattaforme di pagamento.

Già ad aprile di quest’anno, TrueLayer aveva raccolto 70 milioni di dollari con un round di finanziamenti di serie D guidato da Addition. Con quest’ultimo investimento, la società ha una valutazione post-money di più di un miliardo di dollari, ed è pertanto un unicorno.

Si tratta dell’ultima di tante startup e scaleup innovative fondate da italiani, ma che non possono dirsi italiane in quanto hanno sede all’estero.

Un buon risultato per il nostro paese e, ovviamente, per tutta la (giovane) imprenditoria che può guardare al futuro con rinnovato ottimismo.

TrueLayer, i numeri del successo

TrueLayer, fondata a Londra nel 2016, è un provider di API (application programming interface, ossia interfaccia di programmazione di un’applicazione) finanziari con cui è possibile connettere i dati di istituti bancari in un sistema di open banking.

L’open banking, infatti, è proprio la condivisione dei dati fra i vari utenti del sistema bancario, autorizzata da questi ultimi. La startup ha, come clienti, soprattutto neo-banche, app di gestione patrimoniale, startup fintech, società di e-commerce e piattaforme di gioco.

Nel 2021, TrueLayer ha elaborato miliardi di sterline in pagamenti, e ha registrato una crescita del 400% del volume mensile e dell’800% del valore mensile, raddoppiando, inoltre, il numero di clienti. Fra questi vi sono società innovative come Revolut, Freetrade, Cazoo, Nutmeg, Anna e Stake.