Startup & Entrepreneurship

Team, passione e competenze: così nascono le startup del Made in Italy

Andrea Solimene Pubblicato: 22 Gennaio 2015

Made in Italy

Lo scorso Agosto un articolo de Il Sole 24 Ore titolava: “Se il Made in Italy fosse un brand, sarebbe il terzo al mondo”. Paradosso: il brand “Italia” è così forte che noi italiani non siamo capaci di valorizzarlo appieno. Sembra – sottolineo “sembra” – che sia diventato uno degli obiettivi del governo (circa 160 milioni potrebbero esser stanziati per un piano nazionale) ma, nel frattempo, sono i giovani – che hanno compreso da tempo le potenzialità della nostra Italia – a lottare per farsi spazio con startup nel settore del food, dell’artigianato, del turismo, ecc. Oggi conosciamo Foodscovery, startup ambiziosa che valorizza l’agroalimentare nostrano. Incontro Fabio Di Gioia e Mario Sorbo, fondatori del progetto. Ecco cosa ne vien fuori dalla chiacchierata.

Fonte: aqua-blog.com

Fonte: aqua-blog.com


Foodscovery nasce nel 2014. Ci raccontate di cosa si tratta?
L’intero progetto ruota attorno al concetto di autenticità del prodotto alimentare. Foodscovery nasce dalla volontà dei due fondatori, Fabio Di Gioia e Mario Sorbo, di rendere facilmente accessibili in Italia e all’estero le migliori specialità gastronomiche locali, fresche e non. Foodscovery è una community, uno stile di vita, per tutte quelle persone che la pastiera la comprerebbero solo a Napoli e i cannoli solo a Palermo. Tramite la sua intuitiva infrastruttura, Foodscovery permette ai piccoli laboratori artigianali di spedire facilmente i loro prodotti e, allo stesso tempo, al consumatore europeo di ricevere a casa le migliori specialità italiane, accessibili anche a 5000 km di distanza.
Quali sono i tre elementi chiave che hanno permesso a Foodscovery di svilupparsi?

Avete chiuso già un importante round di investimenti.  Quali sono stati i principali ostacoli da superare?
La parte più difficile è stata trovare gli investitori giusti che potessero supportarci non solo finanziariamente ma anche, e soprattutto, fornendoci una consulenza professionale. Grazie a questo, ora possiamo contare su un team molto affiatato.
L’organizzazione del lavoro è fondamentale. Quali tool, metodologie e tecniche utilizzate?
Siamo fanatici della strutturazione dei processi interni e crediamo che per ottenere risultati ottimali all’interno di un’organizzazione ognuno debba concentrarsi sul proprio ruolo, lasciando ampio spazio alla creatività ma restando al tempo stesso ben strutturati sulle responsabilità del proprio perimetro di riferimento. Una volta definiti i processi interni e dopo averli testati su un piccolo gruppo di membri del team, si può lavorare sullo sviluppo interno e sulla scalabilità del business. Un business per crescere deve essere in grado di reggere lo sviluppo ed avere un core team solido che sia in grado di passare la conoscenza acquisita e i valori aziendali a tutti i nuovi entranti.
Qual è la strada da seguire per rilanciare il Made in Italy?
Puntare sull’eccellenza: di prodotti, servizi e professionalità; essere aperti al cambiamento, alle nuove tecnologie e comunicare in modo innovativo i benefici dei propri prodotti. Inoltre, le aziende ambasciatrici del Made in Italy devono essere coese, collaborare e promuovere il proprio brand in un’ottica di condivisione dei benefici e di mutua crescita.
In bocca al lupo ragazzi! Per i più curiosi vi consiglio di fare un salto su: www.foodscovery.com