“Spunti POP” dalla Community: letture, film e serie tv per queste Feste
Valentina MariniPubblicato: 16 Dicembre 2020
Senza fare troppa retorica, saranno delle feste diverse. Lontane da quei viaggi in posti fuori dal quotidiano e che ricaricano, o dalle grandi tavolate e delle giocate a carte fino a tardi, con l’inconfondibile profumo di mandarino. Vivremo un’esperienza eccezionale, nel vero significato (si spera) di un evento che costituisce un’eccezione, quindi straordinario, singolare, insolito.
Una cosa è certa: in queste feste ci fermeremo e avremo tempo a disposizione, ma meno possibilità per investirlo nelle più comuni attività come feste, cinema in seconda serata, teatri, cene tra amici. Sarà più intensa la riflessione e la stima del nostro anno, del così definito “Annus horribilis”. Ognuno avrà sicuramente delle alternative, anzi, probabilmente ci ritroveremo, come accaduto lo scorso inverno, a riscoprire vecchie passioni o nuovi interessi.
Io, intanto, ho pensato di raccogliere delle idee dalla “Community” (la mia rete). Nei vari social, ho chiesto alla rete qualche idea per libri, film e/o serie tv. In diversi hanno risposto, proponendo spunti variegati: dai grandi classici, a libri tecnici, passando per ispirazioni in nuove serie tv o in vecchi film cult, finendo con gli immancabili pezzi multimediali natalizi o con i consigli di cartoni animati per i più piccini.
C’è un po’ di tutto in questa lista, senza voler essere un elenco troppo serio o specialistico. “Spunti POP”, mi piace immaginarlo così, con la speranza che qualcuno ne possa trovare uno stimolo.
diverso, che rispolveri i veri valori guida delle relazioni e del benessere collettivo, concedetevi questa possibilità e leggete anche un solo libro di questo autore. In particolare consiglio questo breve saggio, che ha il coraggio di sfidare ciò che abbiamo dato per scontato e troppo spesso banalizzato, “la cerniera fondamentale delle nostre vite”: l’amicizia.
“Le parole del mare. Libero viaggio nell’oceano letterario” di Valeria Serra: una piccola/grande antologia bella, completa e indispensabile per chi ama il mare e la scrittura. Non perdete questa chicca pubblicata da un piccolo editore sardo.
“Le regole del cammino. In viaggio verso il tempo che ci attende” di Antonio Polito: Polito ha fatto un lungo cammino a piedi da Cassino a Norcia dopo il primo lockdown. Lo racconta e poi da quella esperienza ne trae elementi di giudizio per la situazione generale del nostro paese.
“Grinta. Il potere della passione e della perseveranza” di Angela Duckworth: un libro che mi ha accompagnato durante tutto il lockdown e che dimostra come, in quasi tutti gli ambiti, sia possibile raggiungere traguardi inimmaginabili grazie alla passione ed alla perseveranza…
“Teniamoci in contatto. La vita come impresa” di Reid Hoffman e Ben Casnocha: aiuta a gestire il proprio percorso professionale con maggiore consapevolezza, concependoci sempre come una startup.
“L’intelligenza emotiva” di Daniel Goleman: porta ad una forte introspezione sulla comprensione di sé stessi e delle proprie emozioni, sull’autocontrollo, l’importanza dell’empatia nel relazionale professionale e non, il cosiddetto ‘radar sociale’. L’ho letto durante il primo lockdown e per Natale lo sto regalando a 4 amici.
“Brand Activism. Dal purpose all’azione” di Philip Kotler e Christian Sarkar: illuminante per capire come sta cambiando (deve cambiare) la purpose aziendale. Non sono più sufficienti le dichiarazioni di intenti, è il momento dei fatti.
“Elegia Americana” di J.D.Vance: attraverso questa lettura si riescono a comprendere meglio le dinamiche e le notizie che arrivano quotidianamente dagli USA.
“Dodici ricordi e un segreto” di Enrica Tesio: un bellissimo libro di presenze e mancanze, con tanta ironia che ci sta sempre bene.
“Favole al telefono” di Gianni Rodari: un evergreen che ho letto a me stesso da bimbo e che ho letto da grande alle mie figlie con gioia.
“Non mangiate Cenerentola” di Francesca Simon: proprio per i più piccoli, storia assurdamente buffa da leggere ed interpretare vocalmente nel modo migliore per il divertimento dei piccoli.
“Fiaba di Natale” di Simona Baldelli: abbiamo sempre bisogno di magia ma in questo natale di più. E Simona crea magia con le parole e le immagini.
“JANE EYRE” di Charlotte Bronte: a Natale ci sta sempre bene. Torniamo a un po’ di sana letteratura classica, che ci faccia sviluppare pensiero critico, empatia e… fantasia.
“Va dove ti porta il cuore” di Susanna Tamaro: perché, specie durante le festività, chi è stato nipote possa rivivere l’affetto di una nonna che non c’ è più. Di un’adolescenza che
forse, tornassimo indietro, ci farebbe vivere di più le nostre nonne e le loro saggezze❣
“L’atlante delle donne” di Joni Saeger: perché è un lavoro capillare che fotografa la situazione della donna nel mondo a livello sociale, economico e culturale. Per non dimenticarci mai che essere donne ora deve significare cambiare lo status quo.
“L’amica geniale” di Elena Ferrante: perché racconta una storia di amicizia, divario sociale e italianità che ci riporta al tempo dei nostri nonni.
“Cecità” di José Saramago: per stupirsi di quanto un romanzo quasi distopico possa somigliare ai giorni nostri.
“L’ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafón: racchiude mistero, tragedia amorosa e romanzo storico. Ne leggo molti di libri e questo è uno di quelli che maggiormente mi ha coinvolta.
“Libro” di Maccio Capatonda: un’autobiografia che fa scoprire come Marcello sia diventato famoso – Maccio. Narrazione ironica e a tratti surreale, con aneddoti paradossali, dettagli improbabili, capitoli fuori dal tempo che si insinuano tra riflessioni serissime e rivelazioni a cuore aperto.
“Niente teste di cazzo. Lezioni di vita e di leardership dagli All Blacks” di James Kerr: per ricordare il senso e la strada, riconoscere le attività degli altri, prendersi cura (vera) di sé e della squadra, supportare ognuno nella propria crescita con costanti feedback chiari e costruttivi. Per ricordarci che ci vuole carattere. Specialmente ora, serve attenzione e riguardo per il lavoro del Team. Può essere importante farci ispirare dalla squadra più forte al mondo, gli All Blacks.
I film e le serie tv da vedere per questo Natale 2020
La community consiglia i film da vedere durante le feste.
Ho chiesto anche consigli per film e serie tv. Ecco cosa mi è stato suggerito dalla mia community:
Come serie consiglio “We are who we are”: americana ambientata in Italia, un viaggio nell’adolescenza. Come film “Joker” visto poche sere fa, Joaquin Phoenix strepitoso, superlativo. Secondo me ha interpretato il miglior Joker di tutti i tempi.
Una serie: “Mad men” (attualmente disponibile solo su PrimeVideo, prima era esclusiva di Netflix). Copio/incollo le motivazioni che fanno di Mad men una delle migliori serie in assoluto di sempre, secondo me, ma soprattutto secondo molti. “Nelle sue sette stagioni la serie è riuscita a incapsulare gli eventi più significativi degli anni ’60, soppesandone i risvolti sulle vite di tipi umani perfettamente rappresentativi della realtà del tempo. Una straordinaria riflessione sulla nascita dell’America moderna”.
“Young Pope” di Sorrentino: bell’esempio di dinamiche che si vedono a livello di Governance in ogni organizzazione, raccontato attraverso dialoghi bellissimi, curati e realizzazione di qualità.
“Gremlins” (Giuro! È un film di Natale!). Insegna che non bisogna sottovalutare l’impegno che richiede ricevere un piccolo animaletto come regalo sotto l’albero.
“Il giardino segreto” è incoraggiante, alla fine… La cosa più giusta che si possa fare nella vita è osare e impegnarsi a realizzare i propri sogni.
“The Queen’s Gambit”, ma lo diranno tutti, è fantastico!;
“The Crown”, se si ama l’Inghilterra. È scritto benissimo e, famiglia reale a parte, ci sono bellissimi shot anche della Scozia e della countryside inglese;
“His Dark Materials”, altra serie inglese sull’esistenza di vari universi paralleli in cui sono messe in evidenza differenze, nonché similitudini, tra esseri umani in questi mondi alternativi.
Tutta la serie di “The Walking Dead”, perché è sempre bene esercitare le proprie skill di sopravvivenza!
“Black Mirror” perché ogni episodio è slegato dall’altro a livello di storia, ma il file rouge resta le derive della tecnologia. Siamo pronti ad affrontarle o ci siamo già dentro?
“Modern Love” ogni episodio è una storia d’amore diversa, ma tutte sono ispirate alla popolare rubrica del New York Times. Prospettive intime e profondamente umane sono le vere protagoniste di ogni racconto.
Serie tv “This is Us”: perché le relazioni familiari e le perdite segnano profondamente e ogni persona ne esce cambiata e ogni carattere assume una nuova vita…
Tra le serie, After Life, Ricky Gervais (Netflix): un piccolo capolavoro di realismo, dove il dolore non viene descritto in maniera drammatica ma con l’ironia e la comicità che contraddistingue il personaggio.
“L’alienista”: la criminal minds di fine ottocento in una realistica New York tra ricchi scapoli in smoking, assassini alla Oliver Twist e i primi medici freudiani.
“Gorilla nella nebbia”: per l’occasione perduta nella pandemia, di riconoscere la nostra responsabilità nei cambiamenti climatici e non solo. In ricordo di quella piccola, sana, umanità che ci ha fatto emozionare nel vedere delfini tornare a Venezia e daini passeggiare nelle piazze… senza di noi. Siamo usciti predatori come prima. Non abbiamo imparato niente.
“Wonder“: quando empatia, amore e una grande dose di coraggio aiutano a trovare il proprio posto nel mondo.
La serie “The IT crowd”: per conoscere un team di strampalati tecnici informatici e gli stereotipi che li circondano.
“Io prima di te“: un libro e anche un film che racconta di una storia d’amore fuori dall’ordinario. L’incontro di due ragazzi che grazie a questa storia riscoprono tratti di sé stessi ormai persi o completamente nuovi. Racconta di come ci si può sentire persone completamente nuove e diverse dopo aver incontrato qualcuno di speciale nelle proprie vite, che sia un fidanzato/a o un amico/a.
Come film, uno tra quelli che mi piace ricordare è “Perfetti sconosciuti“. La motivazione? Marco Giallini. A parte gli scherzi, fa vedere e soprattutto pensare alle nostre debolezze umane.
“L”incredibile storia de l’isola delle rose“: a parte il fatto che è una storia vera che vale la pena conoscere per la sua assurdità, si parla di inseguire i propri ideali e “provare un po’ a cambiare il mondo”, in modo davvero or
iginale. Un film di intrattenimento e intelligente.
Io suggerisco:
La serie: “La Regina degli scacchi” Il prodigio, la sregolatezza, la battaglia per la parità, l’emancipazione, i problemi emotivi/dipendenze, il dolore e la rivincita, il coraggio di decidere, i sacrifici e la costante analisi e messa in discussione degli ostacoli superati. La rabbia, l’autonomia, l’autoaffermazione e la libertà. Le capacità strategiche che richiedono un piano d’azione di lungo termine nell’idea di raggiungere un obiettivo attraverso una serie di operazioni distinte e distinguibili e la capacità di saper prevedere le mosse dell’altro.
Il costante conflitto tra talento e prezzo da pagare e il grande desiderio di competere a testa alta con le eccellenze.
C’è tutto questo in “La regina degli scacchi”, come una brillante comunicazione che passa dal linguaggio del corpo, dalla postura, dai vari e peculiari modi di impugnare i pezzi.
E una conferma: il talento, anche quello grande e naturale, va sempre alimentato con lo studio e con l’applicazione e per fiorire del tutto ha bisogno della ricchezza e della visione degli altri.
Un’altra serie “Le regole del delitto perfetto”: per me la migliore. Sei serie, mai scontate, connotate da un altissimo livello di souspance, con un colpo di scena dopo l’altro e ritmi veloci. La protagonista, Annalise Keating, un avvocato e docente di diritto penale, è una donna di colore in un’America non sempre tollerante. Carisma, competizione, depressione, dipendenze, ossessioni, relazioni ai limiti, conti con il passato: tanti sono gli elementi che ne fanno una serie da vedere assolutamente.
Terza serie: Freud. Eccentriche terapie, occulti, surrealtà per una misteriosa cospirazione. Pur non essendo un’opera biografica, tratta temi di ipnosi e psicosi in un mondo di fantascienza.
Quarta serie: Diavoli. Nel lockdown è stata la mia gioia del giovedì sera. Un grande Alessandro Borghi che avvicina anche i più lontani al mondo della finanza.
“Beata ignoranza”(di Massimiliano Bruno, del 2017). Un film sull’uso della tecnologia e dei social network, che aiuta a trovare l’equilibrio tra iperconnessione e rifiuto totale degli smartphone.
In così tanta varietà, si possono incontrare più gusti. Fatemi sapere se e cosa deciderete di intraprendere tra tutte queste proposte POP. E poi Buone Feste!