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Smart working e cybersecurity. Come investono le aziende per uno smart working sicuro?

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 23 Settembre 2020

mart working e cybersecurity

Il Remote Workforce Cybersecurity Report 2020 mostra come le aziende stiano investendo su larga scala per mettere in sicurezza il lavoro a distanza. Il rapporto evidenzia infatti le nuove sfide in tema di smart working e cybersecurity che le aziende devono affrontare a seguito dell’immediata implementazione di un nuovo paradigma lavorativo e degli investimenti pianificati per garantire il lavoro a distanza nel 2020 e oltre.
L’indagine, condotta nel giugno 2020, ha coinvolto lavoratori in 17 Paesi diversi, tra cui anche l’Italia, in rappresentanza di quasi tutti i settori industriali e della PA.

Le aziende devono investire nello smart working sicuro e nella cybersecurity

Il COVID-19 avrà effetti permanenti sul modo in cui le aziende investono oggi in cybersecurity. Infatti, oltre il 90% di esse prevede di investire di più per garantire lo smart working nei prossimi due anni. A fronte di una superficie di attacco digitale notevolmente ampliata, le imprese devono valutare attentamente quali tecnologie e approcci adottare per garantire sicurezza a lungo termine nell’ambito delle strategie di smart working.
Il passaggio al lavoro in remoto richiederà più del semplice utilizzo della tecnologia; anche la formazione e la conoscenza in materia di cybersecurity dovrebbero rimanere una priorità chiave.

Lo smart working ha rappresentato una sfida per la maggior parte delle aziende

Con la rapida diffusione del COVID-19 nella prima metà del 2020, a molte aziende è stato chiesto di passare ad una modalità lavorativa remota da un giorno all’altro. Non parliamo a proposito di smart working, semplicemente perché quello che c’è stato ad inizio anno non si può assolutamente definire tale (per approfondire puoi leggere questo articolo “Lo smart working che non ci piace“).
Quasi due terzi delle aziende intervistate hanno dovuto trasferire rapidamente oltre la metà della propria forza lavoro. Inoltre, la maggior parte degli intervistati ha affermato che il cambiamento ha rappresentato una sfida per la propria azienda: l’83% lo ha definito moderatamente, molto, o estremamente impegnativo. Mentre solo il 3% degli intervistati ha dichiarato di non aver riscontrato difficoltà in questa fase di transizione.
Inoltre, la trasformazione dell’ambiente di lavoro a distanza, la maggiore dipendenza dall’uso di dispositivi personali e l’afflusso complessivo di lavoratori al di fuori della rete aziendale hanno indotto una maggiore esposizione alle minacce informatiche.
Dai phisher agli stati-nazione, i cybercriminali hanno trovato diversi modi per sfruttare la pandemia globale a loro vantaggio su vasta scala, come evidenziato recentemente dal FortiGuard Labs Global Threat Landscape Report. Le minacce includono phishing e business email compromise (BEC), campagne sostenute dagli stati-nazione e attacchi ransomware.
Il 60% delle aziende ha rivelato un aumento dei tentativi di violazione della cybersecurity nel passaggio al lavoro remoto, mentre il 34% ha segnalato violazioni effettive nelle proprie reti.
Con un picco di dipendenti che si connettono da remoto alla rete aziendale e un aumento dei tentativi di violazione e attacchi informatici, le aziende hanno dichiarato che gli aspetti più impegnativi di questa transizione sono garantire connessioni sicure, business continuity e accesso alle applicazioni business-critical.
Al momento della survey le aziende avevano già investito in tecnologie innovative a seguito della pandemia. Quasi la metà delle imprese ha investito ulteriormente in VPN e sicurezza nel cloud, mentre quasi il 40% ha puntato maggiormente all’assunzione di professionisti IT qualificati o al network access control (NAC).

Le aziende devono continuare a investire per garantire modalità di smart working sicuro

Visto il numero di tentativi di violazione e le ondate di minacce informatiche che colpiscono chi lavora a distanza, le aziende devono valutare attentamente le tecnologie e gli approcci necessari per garantire ai propri dipendenti di lavorare da remoto in modo sicuro. Le strategie di difesa devono essere adeguate tenendo conto dell’estensione del perimetro di rete all’interno delle mura domestiche.

Se è vero che le aziende hanno incrementato la sicurezza per la loro forza lavoro a distanza fin dall’inizio della pandemia, i dati dei sondaggi rivelano che ci sono diverse aree che potrebbero essere ulteriormente migliorate per garantire una connessione remota sicura. Queste aree includono:

Qui puoi trovare il report completo.