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La settimana cardine per le criptovalute

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 23 Aprile 2021

Questa settimana potrebbe rivelarsi uno dei punti di rottura col passato più grandi di sempre nel campo dello sviluppo delle criptovalute e dei pagamenti digitali.

Se da una parte il Regno Unito sta preparando una Taskforce per la Digital Currency della Banca Centrale, per cominciare a esplorare le possibilità di una moneta nazionale digitale, la turchia ha deciso di bandire totalmente l’uso delle criptovalute dai pagamenti.

Le possibili reazioni al potenziale digitale mostrano solo quanto nazioni, compagnie e, più iportante, le persone, abbiano bisogno di fare attenzione quando si tratta di muoversi ed investire in moneta digitale.

Le decisioni dei due diversi governi sono entrambe rivelatrici delle loro priorità e posizioni nel mondo, ma anche della fattibilità dello sviluppo di criptovalute nel più prossimo futuro.

La turchia bandisce i bitcoin

La banca centrale turca ha annunciato lo scorso venerdì che avrebbe bandito l’uso di criptovalute per qualsiasi tipo di transazione all’interno della nazione.

In breve le dichiarazioni:

Le criptovalute comportano rischi significativi per le parti interessate a causa dei seguenti motivi:

La decisione dei regolatori turchi sarà quella di colpire chi provvede il servizio e non le singole attività:

“fornitori di servizi di pagamento non possono sviluppare modelli di business in modo che le criptovalute siano utilizzate direttamente o indirettamente nella fornitura di servizi di pagamento e di emissione di moneta elettronica, e non possono fornire alcun servizio relativo a tali modelli di business”

Di conseguenza, Bitcoin ed Ethereum, le due più grandi criptovalute, sono scese di valore del 4% e del 3,9% a seguito dell’annuncio, forse confermando i timori del paese sulla volatilità. Tuttavia, la Turchia potrebbe avere altre ragioni per vietare l’uso delle criptovalute oltre alle sue preoccupazioni sulla longevità.

Infatti la lira turca ha perso oltre il 16% in un giorno solo, dopo che a marzo fu licenziato il direttore Naci Agbal, quarto in due anni, e questo ha portato le persone a un maggior interesse per metodi di pagamento alternativi, ma queste non sono il massimo, nel caso delle criptovalute, a causa della loro volatilità, per preservare la stabilità economica di un paese.

L’esempio della Gran Bretagna

Dal lato esattamente opposto, a Londra, il governo britannico e la Banca d’Inghilterra, che è semi-indipendente, hanno annunciato una nuova task force per esaminare i benefici e le insidie dell’emissione di una nuova valuta digitale che potrebbe essere usata affiancata al contante.

I punti cardine da sviluppare evidenziati dalla task force sono:

Difatti il Regno Unito non è l’unico stato ad aver intrapreso una strada esplorativa nello sviluppo di una CBDC, anche Cina e Giappone hanno fatto dichiarazioni a riguardo.

Avere una moneta digitale centralizzata sembra un modo più delicato e meno rischioso di introdurre le criptovalute nella società contemporanea mainstream. Non si punta a una società tecnolibertaria con mercato decentralizzato ma a una società senza contanti.

Del resto nelle grandi città della gran Bretagna le alternative cash free sono già presenti e un movimento in questo senso avrebbe tutto un altro contesto e significato.

La prospettiva di valute digitali sostenute a livello centrale potrebbe creare grandi opportunità per le imprese. Le piccole aziende dovranno quasi certamente riattrezzarsi e prepararsi per le dogane senza contanti con nuove soluzioni software e hardware per i punti vendita.

Questi cambiamenti potrebbero avere grandi ripercussioni e diramazioni sul funzionamento della nostra società nel futuro.