Future Trends & Tech

I servizi che processano il volto potrebbero non essere più legali

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 28 Maggio 2021

Servizi foto storing illegali

Clearview AI, una azienda con un database di tre miliardi di immagini facciali immagazzinate da internet, sta avendo una diatriba legale con delle campagne sulla privacy.

Privacy international e altre compagnie, sostengono che i metodi di raccolta foto e di vendita ai privati e alla polizia, “vanno ben oltre quello che ci si può aspettare online”.

L’azienda ha dichiarato di non avere contatti con nessun cliente europeo e ha accettato la richiesta di rimuovere le immagini di cittadini dell’unione.

Secondo la nuova legge infatti, un cittadino UE potrebbe verificare se i propri dati biometrici sono nel database e farli rimuovere, per legge.

Acquisizione dati di gravissima entità

La diatriba descrive il processo di acquisizione come “totalmente sbagliato”, e i report sui dati sono stati inviati dai regolatori francesi, austriaci, greci, italiani e britannici.

La start-up usa un sistema automatico di rastrellamento di immagine che raccoglie qualsiasi foto contenente un viso umano.

Queste sono poi sono processate attraverso il software di riconoscimento facciale e poi immagazinate nel database per poi essere vendute a compagnie private e polizia.

Il claim molto pesante e piccato delle associazioni è che la software house di New York non abbia capito che internet non è un forum omogeneo da cui prendere qualsiasi risorsa si voglia gratuitamente.

“Questo è sbagliato, totalmente sbagliato”

La pratica a detta delle organizzazioni per la privacy è una minaccia alla libertà di internet e la caratteristica dei diritti che questo dovrebbe garantire (tra cui quello di oblio).

Le ripercussioni si vedranno nel prossimo futuro ma non è ancora detto l’esito legale della causa, l’unica cosa che viene sottolineata è che una azione del genere è inaccettabile e potrebbe avere ripercussioni su aziende con uno stesso business plan.