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Round da 310mila euro per Reasoned Art, startup di cryptoart

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 4 Ottobre 2021

Reasoned Art

Reasoned Art, startup di cryptoart che certifica la compravendita di opere d’arte digitale attraverso tecnologia blockchain e NFT (Non Fungible Token); ha chiuso il suo primo round d’investimento da 310mila euro.

Vi hanno partecipato LVenture Group, che ha selezionato la startup per il suo Programma di Accelerazione LUISS EnLabs; Rosario Bifulco, imprenditore, collezionista di arte contemporanea e presidente della casa d’aste Finarte S.p.A.

Con queste risorse, la startup, guidata dai founder Giulio Bozzo (studente di Arte, valorizzazione e mercato all’Università Iulm di Milano) e Andrea Marec (laureato in Economics e Social Sciences all’Università Bocconi di Milano e all’Università Keio di Tokyo), potrà programmare le prossime tappe della sua crescita.

Lanciata a giugno scorso al MEET-Digital Culture Center di Milano, Reasoned Art è la prima galleria italiana che si occupa di cryptoart.

Sceglie, quindi, i migliori artisti digitali in ambito nazionale ed internazionale; organizza e cura mostre fisiche e virtuali; certifica le opere d’arte digitali, permettendone la compravendita, tramite NFT, che fanno da certificato di autenticità, salvato su blockchain.

Reasoned Art, i primi eventi in programma

La startup ha organizzato e curato, il 10 giugno scorso, la prima mostra decentralizzata di criptoarte in Italia; esponendo in trenta edicole di Milano, le opere di Annibale Siconolfi, Giuseppe Ragazzini e fuse*.

Queste opere sono state poi vendute durante la prima asta di criptoarte ospitata nel nostro paese. L’investimento è avvenuto attraverso la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi convertibili in quote.

A curare gli aspetti legali dell’operazione, Pavesio e Associati with Negri Clementi, studio leader nel mercato legale e con un’apposita specializzazione in diritto dell’arte, con un team formato dal partner Anna Paola Negri-Clementi e dall’associate Arianna Leonardelli, e con il contributo dell’art consultant Giorgia Ligasacchi.