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La novità Pulit e la rivoluzione nell'industria dello Streaming

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 12 Settembre 2016

Pulit

La startup Pulit, sviluppatrice di tecnologie per la distribuzione di immagini digitali e contenuti video con sede a Tokyo, ha annunciato questa settimana di aver ottenuto un finanziamento da 50 milioni di Yen (circa 500.000€) nel seed round.
Con questo finanziamento, Pulit si prefigge di continuare a muoversi verso lo sviluppo di un nuovo canale di distribuzione di contenuti e servizi digitali basato sul proprio brevetto per le immagini digitali, il “SuperDistribution System (SDS)”.
Pulit è stata fondata nel 2015 da K.W. Lee (CEO), laureato al Tokyo Institute of Technology, Min-Soo Kim (CTO), programmatore freelance, e Shohei Komatsu (director) che è stato coinvolto in progetti di consulenza e fund management presso l’accelerator Slogan di Tokyo.
Nella distribuzione di contenuti video a pagamento, le piattaforme più popolari sono Hulu, Netflix, e Amazon Prime. Nonostante chi possiede i diritti del contenuto video o chi crea i video stessi, abbia la volontà di immetterli sul mercato secondo la propria volontà, la maggioranza di loro dipende da queste piattaforme, le quali controllano i percorsi di distribuzione verso gli utenti.
Questo fa si che il profitto di chi crea e possiede il contenuto, sia in effetti ridotto a beneficio di tali piattaforme.

Quale rivoluzione attuerà Pulit?

Quello che Pulit vuole raggiungere è rivoluzionario e rappresenta un ritorno alle origini, proponendo un business model “di disturbo” che permetta ai creatori e possessori di video di gestire la distribuzione dei loro contenuti.
Nello schema proposto dal brevetto SDS di Pulit, un creatore video carica il proprio contenuto su un database cloud. Al video verrà subito applicato un watermark per identificarne il copyright, e sarà creato un link di accesso diretto ad ogni filmato.
In questo modo, il solo click sul link URL permette agli utenti di guardare il video sul PC o su altri device. Strumenti di controllo e gestione dei diritti d’autore saranno disponibili per permettere agli utenti di salvare il filmato sul proprio computer e guardarlo in seguito o più volte, in base alle condizioni stabilite da chi detiene i diritti.
In questo modo gli utenti non dovranno più registrarsi a piattaforme di distribuzione per poter vedere un film. E chi crea o possiede video messi in condivisione su cloud, può liberamente condurre attività di marketing e/o di promozione senza costrizioni, come l’esclusività di distribuzione.
Utilizzando l’URL, il contenuto può essere visualizzato così come è sulla timeline di Facebook o Twitter, ad esempio. Pulit farà anche in modo di garantire ai creatori video di stabilire un URL legato ai siti di pubblicità on-demand, al fine di aumentare il numero di visualizzazioni.
Se i creatori video volessero optare per un metodo pay-per-view avrebbero modo di cambiare e passare a un modello gratuito con inserzioni commerciali, semplicemente modificando le impostazioni sul pannello di controllo del proprio contenuto.
Per i video non ancora rilasciati nel mercato, ma che risentono di grossa pubblicità e che vogliono essere riservati per la visione o download, gli utenti possono ricevere notifiche push con un link diretto al video una volta che questo verrà messo online.
Una bella novità, che se realizzata secondo le promesse, potrebbe portare parecchi problemi all’industria dello Streaming, più libertà e strumenti per i “pesci piccoli” e molta più scelta per noi utilizzatori finali di contenuti.
Dita incrociate!
 
Articolo di Alberto Rossini -> Profilo linkedin