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Project Management: Modelli e metodi per il successo di un progetto

Fabrizio Orlando Pubblicato: 29 Dicembre 2016

project management come gestire progetti

Il Project Management può definirsi a tutti gli effetti una scienza ed il Project Manager è un mestiere non così semplice come potrebbe apparire sui libri e nella teoria.
Questa “scienza” è stata sempre più studiata e valorizzata negli ultimi tempi anche in Italia, ma non come lo è stato in America e nel Nord Europa, dove i Project Manager hanno, come minimo, una qualche forma di certificazione e hanno seguito degli appositi percorsi formativi, che in Italia purtroppo sembrano scarseggiare.
È sicuramente difficile se non impossibile sintetizzare in un articolo questa piccola scienza “non proprio esatta”, ma dopotutto un po’ come per tutti i mestieri anche i Project Manager devono seguire alcuni punti essenziali ed imprescindibili nello svolgimento della propria attività che, se adeguatamente strutturati ed applicati, riescono ad assicurare alla gestione del progetto, quantomeno un approccio scientifico, facilitandone senza ombra di dubbio il successo.

Quali sono i punti essenziali che ogni buon PM deve seguire?

Il progetto che un Project Manager deve gestire è sostanzialmente un problema (da risolvere) piuttosto che un’opportunità (da cogliere) e segue tre fasi principali:

  1. La fase di Pianificazione
  2. La fase di Programmazione
  3. La fase di Controllo

Vediamo nel dettaglio come si compongono le tre fasi del progetto ed entriamo nel merito e nella definizione di ciascuna di esse.
La fase di Pianificazione si compone in:

Ad esempio, tanto per uscire da un ambito lavorativo classico dove i progetti possono essere quelli di costruire un treno, costruire una centrale elettrica oppure acquisire una società, immaginiamo che l’enunciato del nostro progetto sia: comprare casa con un budget di 200.000 € in centro città. È un progetto ben definito? Sicuramente sì.

Una WBS si potrà strutturare coinvolgendo gli attori del progetto attorno ad un tavolo in una sorta di Brain Storming e definendo tutti assieme i punti fondamentali: “Che cosa devo fare per soddisfare l’enunciato del progetto?”

Nel nostro caso quindi “Che cosa devo fare per comprare una casa con budget di 200.000 € in centro città?”

La WBS sarà quindi la scomposizione del progetto in tutti i suoi punti fondamentali. Ad esempio contattare l’agenzia immobiliare, fare una ricerca di mercato, chiedere un mutuo in banca, verificare i risparmi, contattare un notaio ecc… Tutti questi punti saranno i padri del nostro GANTT che incontreremo fra un po’.

Ed eccoci arrivati finalmente alla fase di Programmazione. Questa fase si compone in:

Sull’asse orizzontale troveremo quindi tutto l’arco temporale del nostro progetto, mentre sull’asse verticale avremo tutte le attività appositamente sequenziate, con il loro costo e con i loro legami logici e funzionali. Il GANTT sarà quindi strutturato a partire dalla WBS e diviso in tutte le sotto-attività.


Andiamo infine alla fase di controllo. Tale fase sarà composta da:

Tutto qua ☺ Ovviamente scherzo, nel senso che tutti i punti elencati costituiscono settimane, mesi o anni di lavoro anche piuttosto intensi e presuppongono il coinvolgimento del team necessario al successo del progetto che non potrà sicuramente essere scontato, ma che deve necessariamente seguire un approccio scientifico se si vogliono gettare le basi di una corretta gestione delle attività.
E per l’implementazione dello Smart Working in azienda, chi sarà nominato Project Manager del progetto? ☺