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Come fare per presentare un progetto sui fondi europei diretti?

Lucrezia Cicchese Pubblicato: 16 Agosto 2016

come presentare un progetto sui fondi europei diretti

Dopo aver fatto un primo distinguo tra fondi diretti e indiretti, è opportuno soffermarsi sui primi e comprendere come presentare un progetto sui fondi europei diretti e capirne il funzionamento, in quanto rappresentano delle vere potenzialità create a sostegno delle politiche comunitarie che, se sfruttate a pieno, possono far raggiungere vantaggi economici da una parte e notevoli incrementi delle conoscenze, dall’altra.
La loro natura permette, attraverso la costituzione di partenariati tra enti, imprese e associazioni, sia pubblici che privati in Stati membri diversi, di attuare progetti di elevato interesse innovativo, incentivando la collaborazione e coordinando gli sforzi sulla base del principio della sussidiarietà.
Detto questo, analizziamo punto per punto cosa devi fare se vuoi presentare un progetto.

Cosa devo fare per presentare un progetto sui fondi europei diretti?

Di seguito troverai la lista dei 9 punti che ti illustreranno come presentare un progetto. Non sono pochi, ma leggendoli tutti con attenzione riuscirai ad avere una visione più chiara sull’argomento.

#1. In primis, bisogna leggere attentamente la base giuridica che istituisce un determinato programma di finanziamento in via diretta – di solito o una Decisione o un Regolamento – pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Questo viene spesso sottovalutato, ma è la base giuridica che specifica l’obiettivo del programma, la durata, il budget, i settori d’azione che potranno essere finanziati e i destinatari dei finanziamenti. Risulta quindi fondamentale consultarla attentamente, al fine di valutare la possibilità e l’effettivo interesse a partecipare a un programma comunitario;

#2. L’invito a presentare proposte contiene informazioni amministrative e finanziare sul tipo di progetto che la Commissione intende sovvenzionare, come ad esempio il budget disponibile, la durata del progetto, i criteri di ammissibilità e di selezione, il termine per la presentazione delle domande. L’invito a presentare le proposte viene sempre accompagnato dalla guida al proponente, la cosiddetta “guide for applicants” che fornisce indicazioni dettagliate su:

•  modalità di presentazione delle domande;
•  procedura di selezione delle proposte;
•  condizioni finanziarie della sovvenzione;
•  criteri di valutazione delle proposte progettuali;
•  categorie di spesa ammissibili;
•  modalità di pagamento e natura del contratto. 


È fondamentale non limitare lo studio della documentazione ai documenti amministrativi, ma di consultare anche tutti i documenti utili a verificare la corrispondenza tra gli obiettivi del progetto e quelli della politica comunitaria in materia, utili a verificare l’effettiva co-finanziabilità dell’idea progettuale;

#3. Indipendentemente dal settore in cui si vuol presentare un progetto, bisogna stare attenti a questi elementi, che non dovranno mai mancare:

a. Transnazionalità: i progetti devono dimostrare un chiaro interesse comunitario e coinvolgere organismi di diversi Stati UE, la composizione minima della partnership varia a seconda dei programmi ed è indicata nella guida al proponente (nei finanziamenti 2014-2020 vi sono alcuni programmi, in particolare per le Pmi, che prevedono la possibilità di accesso di un solo proponente senza il ricorso a forme di partenariato internazionale);

b. Cofinanziamento: la Commissione Europea non finanzia mai la totalità delle spese sostenute
dai beneficiari della sovvenzione per l’esecuzione del progetto. Gli organismi beneficiari
sono tenuti a finanziare in parte il proprio progetto (in quote che variano dal 50% all’ 80%) utilizzando risorse proprie e quelle dei partner (per alcuni programmi, tipo Horizon 2020 si può, però, arrivare all’intera copertura del finanziamento);

c. Non retroattività: la sovvenzione non può essere concessa per finanziare attività svolte, anche se
parzialmente, prima della firma del contratto

d. Assenza di profitto: le attività oggetto della sovvenzione non possono generare profitto per le
organizzazioni beneficiarie. Questo significa che il bilancio tra entrate e spese previste dal
progetto deve sempre risultare in pareggio (ndr questo, per un progettista, è il dettaglio più difficile da far comprendere);

e. Non cumulabilità: il progetto o parti di esso non possono essere sostenuti da due o più sovvenzioni comunitarie;

#4. Un progetto comunitario prevede obiettivi che devono essere perseguiti attraverso il raggiungimento di determinati risultati a seguito di una o molteplici attività. Al fine di dimostrare la pertinenza e l’utilità di un progetto comunitario, gli obiettivi dovranno essere non solo rilevanti, ma anche concreti e raggiungibili.

Inoltre, per dimostrare l’effettiva concretezza degli obiettivi specifici, il progetto dovrà presentare risultati tangibili e misurabili. Obiettivo generale, obiettivi specifici e risultati attesi sono elementi gerarchici che caratterizzano la portata del progetto e ne determinano quale impatto a lungo termine verrà generato a seguito della sua buona riuscita. Di solito viene impostata una scheda progettuale utile al capofila (e ai partner) per comprendere la direzione che si vuole intraprendere;

#5. La definizione della partnership è basilare per l’ottenimento della sovvenzione comunitaria. Di solito, è richiesta la partecipazione di partner provenienti da almeno tre Stati membri distinti.
Inoltre, nella costruzione del partenariato bisogna considerare il valore aggiunto europeo che si intende fornire. Infatti, un progetto viene finanziato dalla Commissione europea, in ragione del fatto che la sua implementazione genera impatti positivi nella sua dimensione transnazionale, non è possibile pensare ad azioni meramente locali, circoscritte nel solo territorio di appartenenza.

Inoltre, si deve evidenziare il valore europeo del progetto mediante approcci comparativi, realizzando azioni di mobilità, scambio di buone pratiche, visite di studio, seminari, etc.

#6. Gli adempimenti formali, come scritto prima, rappresentano una fase importante. La Commissione europea mette a disposizione un modulo (che può essere scaricato previa registrazione ad un portale) per la compilazione di ogni parte del progetto: dalla presentazione della proposta, il budget previsionale e gli allegati. Il modulo per la presentazione della proposta include una parte anagrafica relativa al proponente e ai partner e di una parte descrittiva dell’azione proposta.

#7. La visibilità del progetto e la relativa disseminazione dei risultati ricopre un ruolo essenziale che dovrà essere: tempestiva rispetto al raggiungimento di ogni risultato; ricorrente (non limitandosi alla fase conclusiva); mirata a diversi gruppi target e pianificata attraverso un piano elaborato ad hoc;

#8. L’esito positivo della negoziazione (tra i vari soggetti che presentano la richiesta di finanziamento e la Commissione europea) porta alla firma di un contratto di sovvenzione (grant agreement) che avrà come allegati il budget e proposta progettuale così come modificati a seguito della fase negoziale.
Il contratto di sovvenzione stipula scopo, durata, modalità di finanziamento, disposizioni per il pagamento, tempistiche per report e rendicontazioni, coordinate bancarie del beneficiario.

#9. Una volta che il progetto viene giudicato in modo positivo vi è l’erogazione dei fondi. Di solito, vengono versati in tre tranche: un anticipo (pre-payement) corrispondente al 30% – 40% dell’intero contributo richiesto versato sul conto del beneficiario 30 giorni dopo la firma del contratto di sovvenzione; un pagamento intermedio (mid term payment), pari a circa il 25% – 30% del contributo totale, che viene versato a seguito dell’approvazione da parte della Commissione europea del report intermedio del progetto, documento che descrive lo stato di avanzamento delle attività e un rendiconto finanziario di quanto è stato speso da ogni partecipante al progetto; un pagamento finale (final payment) a seguito dell’approvazione finale da parte della Commissione europea del report finale e della dichiarazione conclusiva dei costi sostenuti.

Tutto ciò può sembrare scoraggiante perché potrebbe rivelarsi una perdita di tempo, ma una volta compreso il “meccanismo” le opportunità sono innumerevoli.