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La società di tecnologia spaziale Orbex ha mostrato al mondo il primo prototipo di razzo “ecologico”.
Il progetto dell’azienda scozzese, noto come Prime, emetterà fino al 96% in meno di emissioni rispetto ai programmi di lancio spaziale attuali. Un bel passo avanti rispetto agli standard attuali.
Prime utilizza un combustibile rinnovabile a bassissimo contenuto di carbonio ed è stato anche progettato per essere riutilizzabile; senza, quindi, disgregarsi e lasciare detriti sulla Terra, negli oceani o nell’atmosfera.
Orbex è destinata a essere la prima azienda di tecnologia spaziale a scegliere soluzioni “sostenibili” e la cosa potrebbe rivoluzionare l’intero settore.
Già da parecchio tempo, infatti, gli scienziati sono a lavoro per eliminare i combustibili fossili che sono altamente inquinanti; ora che il “turismo spaziale” è una realtà consolidata occorrono alternative più efficienti e sostenibili, oltre che normative molto più severe.
Parliamo ancora di progetti a lungo termine, è vero, ma il tempo stringe e le valide alternative ai carburanti fossili stentano a decollare.
Mentre il mondo si prepara a partecipare alla conferenza sui cambiamenti climatici COP26, in molti cominciano a cercare alternative sostenibili alle soluzioni energetiche attuali. Dato che il settore dello spazio è uno di quelli in forte espansione, non sorprende che gli esperti vogliano concentrare i propri sforzi anche in questo senso.
Se pensiamo, poi, che il Regno Unito è uno dei paesi che sta investendo di più sui razzi spaziali, è evidente che siano interessati in prima persona a trovare alternative migliori e meno impattanti sul pianeta.
Certo, parliamo ancora di un settore “di nicchia”; ma visto l’altissimo impatto sull’ambiente che hanno i lanci spaziali, trovare un “compromesso” può essere effettivamente un modo per combattere le emissioni e i cambiamenti climatici.
Nei prossimi anni l’industria spaziale avrà un ruolo sempre più centrale nelle economie globali; per questo deve essere in grado di pensare al futuro anche in questo senso, “autoregolandosi” e offrendo alternative valide.