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Perchè si ragiona poco da azienda

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articolo tratto da Seedblog (vedi)


“L’azienda è il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa.”

Così recita l’art. 2555 del Codice Civile e si constata immediatamente come non vi siano limitazioni di alcun genere all’utilizzo del termine “azienda”.
Dal 1942 ad oggi questo concetto si è andato pian piano ad arricchire subendo importanti mutamenti: tramite survey, feedback e un’attenta osservazione del mercato si è giunti alla conclusione che, attualmente, il termine “azienda” nella sua accezione comune e civilistica, va a ricomprendere soltanto quelle imprese che si occupano di produzione di beni e servizi. Troppo spesso vengono escluse le attività esercenti “commercio”. Perchè?
 
(foto Karmanitalia)
 
Il non considerare bar, ristoranti e negozi al dettaglio come aziende, comporta che questi non vengano gestiti come tali; e ciò per moltissimi esercizi commerciali implica, in momenti economici di crisi come quello attuale, la fine peggiore: la chiusura.
Le aziende di produzione di beni sono indubbiamente gestite in modo differente rispetto a quelle che si occupano della fornitura di servizi (come un bar od un parrucchiere). Il comune denominatore è però costituito dalla necessità di predisporre una pianificazione strategica, gestionale e finanziaria in entrambi i casi.
Ogni azienda è costituita da aree differenti: commerciale (clienti e fornitori), legale, fiscale, finanziaria e di marketing. Spesso tali aree lavorano separatamente le une dalle altre, perdendo di vista l’idea unitaria che le comprende e riunisce tutte, giungendo quindi a risultati sottoproducenti. Allo stesso modo anche la figura dell’imprenditore può rivelarsi passiva ed incapace di cogliere nuove e fruttifere opportunità di crescita offerte dal mercato.
Bisogna auspicare ad un nuovo modo di fare commercio: un business canvas model, una swot analysis o un piano di marketing non devono essere considerate soltanto rendite e prerogative di holding e multinazionali. Porre in essere adeguate strategie di sviluppo e crescita, permettono di portare l’impresa sulla via del successo, perché consentono di frenare eventuali trend negativi tramite una corretta analisi dei punti chiavi del business.
 
Per esempio partendo dallo studio dei tempi di incasso dai clienti e di pagamento ai fornitori, è possibile individuare la combinazione delle modalità di incasso e pagamento migliore in relazione alle esigenze finanziarie dell’azienda considerata. Il trade credit, cioè l’utilizzo di crediti e debiti commerciali rispettivamente verso clienti e fornitori, è un’importantissima forma di finanziamento a breve termine per l’impresa e gioca un ruolo fondamentale durante un periodo di crisi finanziaria. I debiti commerciali consentono all’impresa di pagare le forniture in un arco di tempo più ampio, grazie alle dilazioni di pagamento concesse dai fornitori; ed il rimborso anticipato dei crediti commerciali, cioè verso i clienti, consentirebbero all’impresa di poter far conto di ulteriore liquidità.
O ancora migliorando i rapporti tra le aree che costituiscono l’impresa, si otterrebbe uno scambio informativo produttivo e fruttifero, riducendo i costi e le perdite dovute alla disinformazione e ad un errato sistema di comunicazione interno.
Considerando l’azienda come un sistema di persone specializzate e coordinate, emerge quindi la rilevanza della figura dell’imprenditore e dell’area gestionale ed organizzativa. Si tratta del sistema di operazioni simultanee e successive che devono essere svolte durante la vita dell’azienda e che permettono la sopravvivenza dell’impresa. Ogni imprenditore dovrebbe, in relazione alla propria attività ed al mercato di riferimento, cercare di rendere l’azienda quanto più efficiente possibile. Una leadership adeguata è il fattore chiave per far esplodere la produttività e la soddisfazione all’interno dell’azienda.
 
foto comunica-lab.it
 
Al giorno d’oggi sfruttare le tecnologie a disposizione, gli strumenti social e quelli di comunicazione immediata, consente di raggiungere la competitività e l’economicità. Essere in grado di giudicare la convenienza a iniziare e/o continuare un’attività imprenditoriale, è un aspetto che si sostanzia nella coesistenza di una corretta gestione aziendale (in tutti gli elementi che la costituiscono) e di una approfondita conoscenza degli strumenti che la tecnologia attuale ci offre.

Giovanni Tufani

Perchè si ragiona poco da azienda

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