New Ways of Working

Organizzazione distribuita e collaborazione digitale: il binomio perfetto per il futuro

Sara Duranti Pubblicato: 22 Marzo 2020

organizzazione distribuita e collaborazione digitale

Le statistiche ci dicono che una persona su tre lavora da remoto. Insomma, diciamolo, era inevitabile che saremmo arrivati (anche se a fatica e con una certa lentezza) a questo punto. Internet ed il web hanno dato l’opportunità alle persone di liberarsi da vincoli e centralizzazioni. L’organizzazione distribuita e la collaborazione digitale sono la naturale evoluzione di un cambio di mentalità portato dalle innovazioni tecnologiche.

Organizzazione distribuita e collaborazione digitale sono la chiave

La chiave per aprire nuovi orizzonti e per innovare. Per lasciare spazio a nuovi paradigmi organizzativi agili che prediligano la qualità e non la quantità. Che mettano al centro le persone.

Ci sono realtà che lo fanno da tempo. Una di queste è Evermind, un’azienda distribuita basata su un network liquido di professionisti dalle competenze trasversali, i quali scelgono come e dove lavorare per raggiungere gli obiettivi.

Ho voluto intervistare Francesco Biacca, CEO di questa smart working company con una grande ricchezza: la diversità e la visione comune.

Grazie a Francesco scoprirai:

Potrai approfondire questi argomenti nel Digital Meeting gratuito Smart Working: organizzazione distribuita e collaborazione digitale“.

La parola a Francesco Biacca di Evermind: parliamo di Smart Working, organizzazione distribuita e digital collaboration.

Q. Ciao Francesco, grazie per essere qui su Spremute Digitali. La prima è la domanda delle domande: cosa significa organizzazione distribuita? E quando può definirsi tale?

Francesco Biacca

Francesco Biacca

A. Ciao Sara, grazie a te per avermi invitato nel salotto digitale di Spremute Digitali. 🙂
Sarò onesto: non ho una definizione precisa; nell’ultima decade sono nati molti nuovi modelli organizzativi per le aziende. In generale, distribuire l’organizzazione vuol dire non centralizzarla, né come spazio fisico, né come strumenti, né come orari di lavoro.
Si invertono una serie di paradigmi classici, ben presenti nelle aziende il cui modello organizzativo è piramidale e verticistico.

Ad esempio, noi definiamo Evermind come un’azienda basata su un network liquido di professionisti, con competenze trasversali, dove ognuno di noi sceglie il luogo dove vivere, gestisce il proprio tempo in completa autonomia in una logica condivisa, proattiva e rivolta al raggiungimento degli obiettivi.

Q. Come si gestisce un team virtuale? Quali sono per te gli strumenti indispensabili per gestire un’azienda distribuita?

A. Non è facile rispondere. Prima di tutto dovremmo chiederci cos’è un team ed ancor prima, forse, quali sono i valori in cui l’azienda crede, e sulla base dei quali definisce la propria visione e imposta la propria mission.

Nel nostro caso, mettiamo al centro di tutto la libertà di gestire il proprio tempo e le passioni delle persone, che sono al centro del nostro modello organizzativo. Il lavoro da remoto, combinando questi due aspetti, ci consente di avere come nostro grande obiettivo la felicità del singolo e del gruppo.

Non credo esistano degli strumenti indispensabili; ogni azienda, sulla base della propria vision e mission, dei propri valori e del tipo di organizzazione che sceglie di adottare, potrà selezionare gli strumenti più adatti. Il mercato è pieno di tantissime soluzioni; il rischio è di selezionarne un numero eccessivo, o selezionarli male, perché affascinati da un aspetto, li scegliamo senza pensare al corretto dimensionamento rispetto alle esigenze della nostra azienda.

Per un’azienda che lavora da remoto, che lo faccia in smart working o meno, credo sia utile scegliere lo strumento per una corretta ed efficace comunicazione interna ed esterna. Parte tutto da qui.

Durante il webinar online “Smart Working: organizzazione distribuita e collaborazione digitale” (👉 questo il link per partecipare gratuitamente) entrerò nel dettaglio di quali strumenti abbiamo selezionato in azienda per rispondere ad una serie di esigenze: come condividere gli obiettivi? Come comunicare internamente ed esternamente? Chi fa cosa ed entro quando?

Q. Lavorare da remoto: suggerimenti e accorgimenti da seguire per essere efficaci ed evitare di non essere produttivi.

A. Un aspetto centrale per poter lavorare da remoto è l’auto-disciplina. Se non siamo disciplinati, semplicemente non funziona. Bisogna saper gestire bene il proprio tempo, cambiando gli schemi e le sovrastrutture classiche.

L’approccio deve essere orientato all’obiettivo, non alla quantità di tempo necessaria all’interno di un periodo predefinito. Quindi, diventa importante fare delle pause, staccare completamente e avere cura del benessere fisico e spirituale di ognuno di noi.

Q. Chi inizia ad approcciarsi ora al concetto di azienda distribuita come può imparare a collaborare digitalmente?

A. Quando un’azienda stacca una (o più) business unit ed inizia a farle lavorare da remoto, diventa fondamentale condividere la conoscenza tramite gli strumenti scelti.

Non saremo più presenti nello stesso ufficio o nella stessa sede. Quindi, non potremo semplicemente chiedere al collega, dovremo cercare di fare un po’ di più tutti, per agevolare il lavoro degli altri.

Quindi, bisogna spostare l'”io” e farlo diventare “noi”, pensando sempre al lavoro del gruppo in funzione degli obiettivi, cercando sempre di mettere in condizione gli altri componenti del team di poter svolgere il loro lavoro al meglio.

Grazie per la disponibilità Francesco.


Se vuoi scoprire le dinamiche, le tecniche e gli strumenti alla base di un’organizzazione distribuita che collabora da remoto attraverso team virtuali, non perdere l’appuntamento con il Digital Meeting di Francesco Biacca e Andrea Solimene.

Prenota il tuo posto: https://bit.ly/organizzazione-distribuita-remote-working