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MDOTM, la scaleup fondata da italiani a Londra chiude un round da 6,2 milioni di euro

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 29 Settembre 2021

MDOTM

MDOTM, una scaleup operante nel fintech (ossia, tecnologia applicata alla finanza) che risulta fra i leader in Europa nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale per gli investimenti; ha chiuso un round da 6,2 milioni di euro.

La scaleup è nata a Londra nel 2015, dagli italiani Tommaso Migliore e Federico Fattorin. Lo scopo era di applicare il processo scientifico nel metodo d’investimento. MDOTM vuole, ora, raddoppiare il team fra Londra e Milano ed espandersi sempre più a livello internazionale, con l’apertura di un nuovo ufficio negli Stati Uniti.

Hanno partecipato al round investitori istituzionali e professionisti della finanza, fra cui Banca Profilo; Federico Ghizzoni, ex CEO di UniCredit e presidente di Rotschild Italia; Heroes Ventures di Davide Dattoli, CEO e Co-founder di Talent Garden; Lorenzo Pagani, Managing Director di PIMCO; Francesco Fumagalli, Co-founder di Koinos Capital; Alberto Zaffignani, Managing Director e Head of Global Market Italy di Natixis, che è anche entrato nel CdA di MDOTM.

MDOTM, la storia della scaleup

Nel 2018 aveva raccolto due milioni di euro in un primo round d’investimento, e oggi ha più di trenta fisici, ingegneri, esperti di finanza e data scientist. Ha più di 750 milioni di euro in Asset under Advisory; le sue strategie di investimento con intelligenza artificiale sono adoperate da banche, fondi pensione, asset e wealth manager, family office e assicurazioni.

Con il suo approccio innovativo nell’ambito dell’AI, MDOTM è stata l’unica fintech a partecipare al programma di accelerazione Google for Entreprenuers; oltre che fra i vincitori dell’Open Innovation Contest di NTT DDATA.

La tecnologia proprietaria della scaleup, ALICE (Adaptive Learning in Complex Enviroments) è stata nominata da AIFiN, nel 2021, “Asset Manager Innovation of the Year”.

La società è il primo Al-driven advisory che ha firmato i principi per l’investimento responsabile promossi dalle Nazioni Unite (PRI), e fa parte, quindi, del gruppo di investitori istituzionali che vogliono includere criteri ESG nel processo d’investimento.