Personal Empowerment

“Il Medium è il Massaggio”: in viaggio con McLuhan alla scoperta del villaggio globale

Massimiliano Antonio Primi Pubblicato: 1 Febbraio 2022

villaggio globale

L’apertura de “Il Medium è il Massaggio” del Professor McLuhan offre al lettore una sintesi assolutamente schietta e tagliente sugli effetti sociali dei nuovi media elettrici. Un impatto devastante, radicalmente profondo, capace di sovvertire l’ordine delle cose e di trasformare il villaggio globale in qualcosa di nuovo, esteso.

Il massaggio? Eccome! Il medium del nostro tempo – la tecnologia elettrica – sta ristrutturando gli schemi dell’interdipendenza sociale e ogni aspetto della nostra vita. Tutto sta cambiando: tu, la tua famiglia, il tuo quartiere, la tua educazione, il tuo lavoro, il tuo governo, la tua relazione con gli “altri”. E sta cambiando radicalmente.

“Il Medium è il Massaggio”, McLuhan. (pp. 5-8)

L’opera, “inventario di effetti” come definita dall’autore, è stata pubblicata nel 1967 e rappresenta il manifesto assoluto del pensiero Mcluhaniano. Viene efficacemente messa a frutto l’arte dadaista del Professore, quella brillante scrittura a mosaico che rende il testo sia un contenitore pubblicitario sia una lettura colta. Parole e immagini si mescolano apparentemente senza senso, seguendo però un sottile filo logico di non facile percezione: è la grammatica dei nuovi media elettrici, la lingua parlata dal cinema, dalla televisione e naturalmente da Internet.

L’originalità dell’opera prende facilmente il sopravvento sul contenuto e McLuhan, con grande intelligenza, sviluppa un’intuizione estremamente geniale giocando sul binomio message e massage, ovvero messaggio e massaggio: le nuove tecnologie elettriche, con il loro complesso linguaggio di parole e immagini in movimento (il messaggio), rilassano e plasmano la nostra realtà fino quasi ad “anestetizzarci” (il massaggio).

Il Medium è il Massaggio, libro McLuhan
Il libro di Marshall McLuhan “Il Medium è il massaggio” è un testo ancora attuale per comprendere i nuovi Nuovi Media con cui interagiamo tutti i giorni.
Puoi cliccare sull’immagine per acquistare.

Lo scopo del libro è quello di rendere consapevoli tutti coloro che leggono o ascoltano del profondo e inevitabile cambiamento apportato dai media elettrici. “Il Medium è il Massaggio” è assolutamente un manuale ancora valido per capire i nuovi nuovi media, con cui interagiamo tutti i giorni, in una società dove tutti siamo tornati primitivi rivivendo miticamente in un immenso villaggio globale.


Curiosità sull’origine del titolo e del concetto di massaggio de “Il Medium è il Massaggio” puoi trovarle in questo articolo


I nuovi media: cambia il medium, cambiano le persone, cambia tutto radicalmente

Cos’è quel ronzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzio?

Il Medium è il Massaggio, (p. 12)
nuovi media elettrici del villaggio globale
I nuovi media elettrici cambiano tutto, radicalmente. Il villaggio globale prende una nuova forma.

Il rumore prodotto dal sibilo dell’elettricità, l’energia che alimenta costantemente i nuovi media, è percepibile ormai ovunque. Sì, perché se cambia il medium, il mezzo mediante il quale la massa comunica, si interfaccia al mondo, costruisce la propria visione della realtà, allora cambiano anche le persone.

È il destino del nostro tempo, epoca di transizione dal vecchio mondo offline, analogico e lineare, al nuovo mondo online, digitale ed iperconnesso: tutto cambia radicalmente con i nuovi media elettrici. 

Il determinismo tecnologico

Sapresti fare a meno del tuo smartphone o di un computer? Come sarebbe la tua vita senza i social network? Riusciresti a vivere senza televisione o senza Internet?

Se queste domande suonano traumatizzanti, e se le relative risposte risultano altrettanto scomode, allora probabilmente è già in atto – o forse già compiuto – quel dramma elettrico denunciato da McLuhan più di mezzo secolo fa. I nuovi media elettrici ci hanno assaliti senza neanche avere possibilità di comprendere e resistere: stiamo cambiando, forse siamo cambiati molto tempo fa. 

mito dell'elettricità - Il Medium è il Massaggio
Il mito dei nuovi media elettrici, tecnologia che ci determina.

Nel pensiero Mcluhaniano emerge un vero e proprio determinismo tecnologicocondizione di totale passività da parte dell’essere umano nei confronti delle macchine. La tecnologia ci avvolge completamente, plasmando la nostra realtà, e ne siamo determinati.

Basta pensare alla televisione, medium dominante del Novecento e indiscusso simbolo internazionale della rinascita e della prosperità post-bellica, in particolare attraverso alcuni format ben strutturati come il varietà, il gioco e la pubblicità. Oppure, pensiamo a Internet: oggi sarebbe impensabile vivere senza i motori di ricerca, i siti web, i social network o gli abbonamenti mensili per portare il cinema o lo stadio a direttamente sullo smartphone.

La tecnologia ci determina, ci ha già determinati molto tempo fa.

Il medium come estensione del corpo umano

Ma in che modo le tecnologie determinano ciò che siamo e il mondo in cui viviamo? McLuhan spiega questo fenomeno con il concetto di estensione. I media sono a tutti gli effetti delle estensioni del corpo umano, ovvero delle protesi. 

Qualche esempio? Gli schermi dei televisori e dei dispositivi connessi a Internet sono estensioni dei nostri occhi, acutizzando il senso della vista e permettendo di vedere cose fuori dalla nostra reale portata. E i dispositivi stessi? Sono estensioni delle capacità del nostro corpo: lo smartphone, il computer, il joypad sono estensioni del tatto delle nostre mani; le cuffie sono estensioni dell’udito delle nostre orecchie; i caschi per la realtà virtuale sono estensioni totali del sistema nervoso centrale.

Tutti i mezzi di comunicazione ci condizionano nel modo più assoluto (…) sono estensioni di una qualche facoltà umana, psichica o fisica. L’estensione di un qualsiasi senso altera il modo in cui pensiamo, agiamo e percepiamo il mondo. Quando questi rapporti cambiano, cambiano gli uomini.

“Il Medium è il Massaggio”, (pp. 26-41)

Il determinismo tecnologico mcluhaniano non lascia spazio alla casualità: se un medium comporta un’estensione delle capacità umane, esso produce anche una modifica profonda delle regole dell’ambiente circostante. Cambia tutto il mondo intorno a te.

Smart working, un’estensione del mondo del lavoro?

smart working come estensione del lavoro
Lo smart working può essere inteso, secondo il pensiero di McLuhan, un’estensione del lavoro.

Uno degli effetti oggi più visibili di questo radicale cambiamento dell’ambiente dettato dai media elettrici riguarda il mondo del lavoro. Stiamo parlando dello smart working, un approccio di lavoro agile fondato sulla qualità delle prestazioni e sulla possibilità di svolgere le proprie mansioni ovunque.

Questa grande evoluzione, naturale conseguenza dello sviluppo del potenziale tecnologico a disposizione di aziende e lavoratori, sta alterando l’interpretazione del concetto di lavoro. È ormai obsoleto parlare semplicemente di work-life balance, cioè di bilanciamento del tempo trascorso a lavoro, in ufficio o in ambienti predisposti, e il tempo libero. Sarebbe più opportuno parlare di work-life integration, una vera e propria integrazione tra lavoro e tempo libero visti finalmente come elementi complementari.

Per dirla alla McLuhan, si tratta di un nuovo ambiente equilibrato sulla linea del mito dell’elettricità: a tutti gli effetti, un’estensione del mondo del lavoro.

Il professionismo oggi si dissocia dalle rigide categorie spazio temporali, cioè non si identifica più in luoghi e orari di lavoro specifici. In pieno stile Mcluhaniano, lo smart working è uno degli esempi più concreti di ciò che la nuova galassia mediatica può fare: integrare vita privata e lavorativa dei lavoratori ed estenderne le capacità e la produttività. Più semplicemente, massaggiare l’ambiente modificandone la natura.

Il neotribalismo: viviamo di nuovo in un villaggio globale?

La nuova interdipendenza elettronica ricrea il mondo come villaggio globale.

“Il Medium è il Massaggio”, (p. 67)

La celebre espressione Mcluhaniana dipinge con assoluta lucidità ciò che i nuovi media elettrici hanno contribuito a generare prima – con la televisione – e poi – con Internet – nella società contemporanea. Il mondo sta abbandonando la frammentarietà del passato per accogliere l’unificazione, proprietà dell’elettricità: la società contemporanea, globalizzata e perfettamente integrata, si riscopre come un villaggio globale

Il nuovo linguaggio mediatico risalta il primato dell’udito

villaggio globale McLuhan e senso comunitario legato all'udito
Con il nuovo villaggio globale torna alla ribalta il senso comunitario legato all’udito.

Ma perché proprio un villaggio? La scelta di questa metafora è dettata dall’analisi dell’evoluzione del linguaggio mediatico. La linearità della scrittura, della letteratura e della stampa, quell’alfabeto fonetico che forzò il mondo magico dell’orecchio a cedere il passo al mondo neutro dell’occhio (p. 44), ha gradualmente sgretolato il senso comunitario legato all’udito, medium primario della società tribale.

Con i nuovi media elettrici, a partire dalla radio, l’uomo ha riscoperto la centralità dell’ascolto, dunque dell’orecchio, recuperando quel vivere mitico tipico della tribalità e la necessità di aggregazione.

Il carattere mitico della dimensione tribale non è casuale. Il mito, che in greco significa appunto parola, racconto, favola, rappresenta una forma narrativa tipicamente tramandata oralmente che funge da pilastro per comprendere la realtà e spiegare i fenomeni naturali o artificiali.

Basta pensare alla grande rilevanza che oggi ricoprono le forme di comunicazione mitica, multimediali e diffuse soprattutto sui social media, come le emoji, le gif, le stories, i reels, i remix audiovisivi. La lingua che parliamo e ascoltiamo è ormai mitica e la comunicazione dei nuovi media ci riporta all’aspetto mistico della narrazione orale nel mondo tribale.

Metaverso, il compimento del villaggio globale

Si consuma così il mito dell’elettricità. Radio, cinema, televisione, Internet, realtà virtuale: tutta la galassia dei nuovi media e dei nuovi nuovi media elettrici fonda sul coinvolgimento plurisensoriale il punto di forza della sua natura. 

La moltitudine di comunità virtuali che si creano e riformulano costantemente online rappresentano un revival della tribalità dei tempi più remoti della storia dell’uomo: il neotribalismo elettrico ricrea il mondo come un grande villaggio globale. 

L’ultima grande frontiera dell’iper-coinvolgimento elettrico, definitivo atto costitutivo di quel villaggio globale descritto da McLuhan nelle pagine de “Il Medium è il Massaggio”, è certamente la realtà virtuale. Dal mondo dei videogiochi all’intrattenimento, passando anche per gli strumenti estensivi per il lavoro e la formazione, l’apice di questo processo di ridefinizione elettrica della realtà trova compimento nel Metaverso.

Questo immenso open-world virtuale, privo di confini e dalle potenzialità illimitate, è di fatto la più naturale evoluzione delle tradizionali comunità virtuali: un mondo di avatar, sempre modificabile, libero dalla linearità, coinvolgente e pervasivo a tal punto da riscrivere completamente l’ambiente mediatico. Uno scenario già visto in passato con l’avvento, quasi simultaneo, degli smartphone prima, e dei social network poi.

La cittadinanza nel villaggio globale

Nel suo divertimento nato dal distacco razionale dalla situazione, il marinaio di “Una discesa nel Maelstrom” (Poe) evitò il disastro comprendendo l’azione del vortice. La sua intuizione offre un possibile stratagemma per comprendere il nostro impaccio, il nostro mulinello configurato elettricamente.

“Il Medium è il Massaggio”, (p. 150)
surfing the internet
Surfing the internet”.

La soluzione proposta da McLuhan per affrontare con piena consapevolezza il cambiamento sociale e antropologico causato dai media elettrici, risiede nello sviluppo di una qualità fondamentale: la preveggenza, punto d’approdo definitivo dell’intuizione – il sesto senso dell’essere umano. 

Comprendere in anticipo i fenomeni, intuendone i mutamenti e le reazioni, è l’arma segreta del cittadino modello del villaggio globale: massaggiato, ma non del tutto anestetizzato; mediato, ma non per questo condannato al determinismo tecnologico.

Surfing the Internet, direbbero gli anglofoni. McLuhan ci ha costruito una tavola su misura; ora, è tempo di imparare a surfare.