Marketing & Communication
Nell’era della Marketing Automation ed Email Marketing, la strategia degli invii a pioggia di comunicazioni univoche e gestite dalla buona volontà di un singolo marketer è ormai preistoria.
Oggi, infatti, le mutate logiche della rete hanno portato il mondo digitale a raggiungere nuove e più evolute strategie di comunicazione che, aiutate da strumenti e soluzioni all’avanguardia, consentono di raggiungere i più diversi obiettivi di marketing, sales e service di professionisti e aziende, ottimizzando i tempi e accrescendo, così, il business.
Un discorso di questo tipo vale a maggior ragione se a essere “matchate” dagli esperti sono due macro categorie del digital marketing in grado di dialogare tra loro con risultati veramente sorprendenti come la marketing automation e l’email marketing.
Messe assieme, con una strategia ponderata sulla base di KPI, possono dare un gorsso slancio al tuo business. Vediamo insieme come sfruttare le potenzialità dell’una e dell’altra soluzione, ma prima…
La MA è un insieme di tecniche e tool in grado di automatizzare i più svariati processi aziendali di comunicazione e promozione.
Se ne avvalgono i team di Marketing che necessitano di automatizzare attività molto ripetitive, tracciare i risultati e ottimizzare le performance.
Vera e propria teorizzazione della comunicazione targettizzata e utile a migliorare il passaggio di un utente dai diversi stadi del buyer’s journey verso la tanto agognata vendita.
L’email marketing è, essenzialmente, l’invio di email commerciali ai propri iscritti allo scopo di informare e vendere. Grazie ai moderni software di email, oggi è possibile segmentare la propria audience allo scopo di inviare messaggi altamente personalizzati, evitando i vecchi e poco efficaci invii di massa.
Perché dare tanta importanza alla marketing automation? Le risposte arrivano da una fonte autorevole come HubSpot, piattaforma che ha fatto proprio dell’automazione dei processi di comunicazione e di vendita il suo cavallo di battaglia.
Il SaaS di Brian Halligan e Dharmesh Shah ci dice che, secondo una ricerca condotta da MarketingProfs, nel 2019 il 92% delle agenzie di marketing intervistate stava investendo più tempo, risorse e budget nell’integrazione dell’automation in azienda.
Per capire il ritmo di crescita del fenomeno, basti sapere che già nel 2020 HubSpot aveva rilevato che proprio le campagne di email automation erano nella “top tre” delle tattiche usate dai marketer che si occupano di email per migliorare le performance.
Il fatto è che la marketing automation è in grado di fornire una grandissima mano a tutte quelle aziende che, calate nella realtà dell’industria 4.0, hanno capito che fidarsi di strumenti dall’AI sempre più raffinata è lecito se non doveroso.
Grazie alla precisione, alla velocità e al bassissimo margine di errore, infatti, qualsiasi operazione passi per la marketing automation non solo migliora, ma aumenta anche le chance di vendita, aggiungendo così valore all’azienda.
Si tratta, dunque, di un passaggio a cui sempre più realtà imprenditoriali, dalle micro imprese (più recalcitranti all’introduzione di soluzioni di automazione di questo tipo) alle grandi corporate (al contrario più aperte e attente al cambiamento) si dovranno adeguare per rimanere aggiornate e competitive sul mercato.
Tuttavia, pure in uno scenario in cui l’intelligenza artificiale sta sempre di più dimostrando la sua efficacia, l’intervento umano resta la base necessaria e dovuta dalla quale ogni strategia di marketing deve passare.
Ed è qui che entra in gioco l’email marketing che, legata alla marketing automation in una relazione di lunga data (ancora prima, per esempio, che esistessero i social network), si è nel tempo evoluta fino a raggiungere la targettizzazione dei DB e dell’invio di contenuti realmente utili e mirati a risolvere i pain point di ogni singolo utente nella sua fase del buyer’s journey.
Già, perché senza una strategia di email marketing che sia il frutto dello studio dei professionisti del mestiere, anche la marketing automation perde del suo valore, sviando non gli utenti e le aziende, rischiando di fare più danni che altro.
La verità è che, per quanto si parli genericamente di email marketing, questa nasconde al suo interno una vastissima quantità di forme e tipi di mail che è possibile mandare a una platea potenzialmente vastissima di destinatari.
Il discrimine tra ciascuna? Come sempre, l’obiettivo che si vuole raggiungere!
Secondo la teoria di James Watt, che equipara il modello di business di una qualsiasi azienda a un volano (flywheel) composto di vari elementi che si integrano tra di loro per metterlo in movimento – e, dunque, per promuovere la crescita aziendale -, tale volano è composto da diversi momenti, uno consequenziale all’altro:
Il modello flywheel non si sostituisce al funnel tradizionale, bensì ne semplifica gli stadi e i processi in un’ottica di Inbound Marketing.
Restano validi gli step della buyer journey, dall’awareness, durante la quale un utente si rende conto di avere una necessità e si attiva per poter trovare una soluzione nel più breve tempo possibile, passando dalla consideration, in cui mette a sistema tutte le soluzioni trovate pensando a quale sia la migliore per sé, fino alla decision, ossia la scrematura finale e la decisione per l’una o l’altra soluzione.
A seconda della fase del buyer journey in cui un utente della rete si trova, e in considerazione di quello che vuole essere l’obiettivo di marketing di un’azienda (attract, engage o delight), un buon marketer sa che ha a sua disposizione varie forme di email marketing, che trovano una loro concreta attuazione proprio nella marketing automation:
Cosa hanno in comune tutte queste mail? Un mantra che tutti coloro che fanno digital marketing dovrebbero conoscere: deliver the right message to the right person at the right time, ossia consegna il messaggio giusto alla persona giusta al momento giusto.