Corporate Innovation

Cos’è l’Innovation Framework e come può migliorare il tuo business

Margherita Mascolo Pubblicato: 8 Febbraio 2023

innovation framework

La velocità con cui i contesti sociali continuano a evolversi è il fattore principale con cui aziende e startup sono chiamate a confrontarsi per restare competitive e accelerare l’innovazione.

Ogni impresa deve, quindi, scegliere l’approccio più idoneo al proprio modello di business e, soprattutto, dotarsi di innovation framework dedicati e funzionali. 

“Senza un framework avremmo solo una collezione di idee.” 

Heidi Hattendorf

Ma cos’è esattamente un innovation framework e come scegliere quello più giusto? Di seguito, una rapida introduzione ai framework di innovazione più diffusi, best practice e alcuni suggerimenti utili raccolti per tipologia di business.

Cos’è un Innovation Framework

Il primo grande freno al dibattito intorno ai temi della trasformazione aziendale e degli strumenti in grado di attuarla è il pregiudizio sul concetto stesso di innovazione, troppo spesso ridotto a semplice sinonimo di “novità”, che sia la creazione di un prodotto che non esisteva prima o l’insieme di modifiche migliorative a un prodotto già finito. 

Le aziende veramente innovative non seguono mai un approccio all’innovazione di tipo “big bang”, cioè legato a un contesto eccezionale o un evento dirompente singolo, ma sono quelle che lavorano continuamente allo sviluppo di cultura dell’innovazione  in grado di far evolvere il loro business.

Tale cultura dell’innovazione si esprime attraverso l’adozione di un metodo, o meglio di un insieme di singoli passaggi che compongono un framework replicabile, adattabile e sempre più custom.

“Possiamo, quindi, definire un Innovation framework  come una struttura strategica progettata per dare alle organizzazioni la possibilità di attingere alle idee, valutare i punti di forza e di debolezza di ciascuna, prendere decisioni informate e costruire strategie per trasformare le idee in opportunità generatrici di valore per il business.”

Laith Adel, pmo365.it

Da questo presupposto, le aziende che vogliono partecipare alla trasformazione digitale dei nostri giorni non possono non ricorrere a un innovation framework: una metodologia sistematica, misurabile, basata su continui check e test interni in grado di certificare come la soluzione individuata possa garantire un impatto positivo sull’ intero ecosistema aziendale 

Leggi il nostro approfondimento Un Framework per condurre l’innovazione aziendale

Sviluppare un Innovation Framework 

Ma come si sviluppa un innovation framework?

Secondo Gartner, per sviluppare un quadro di open innovation il primo step consiste nella scelta dell’approccio migliore per il proprio business, dando vita a una matrice, divisa in quattro aree che corrispondono ad altrettanti approcci innovativi aziendali. 

Tutte le possibili strategie individuate, però, muovono dallo stesso concept: creare sinergie, interne ed esterne, che puntano a valorizzare al massimo il contributo di tutte le risorse coinvolte, indipendentemente dalla tipologia di obiettivo ricercato.  

Vediamo in che modo.

Lo schema dell'Innovation Framework proposto da Gartner
Lo schema dell’ Innovation Framework proposto da Gartner
  1. Diretto, su invito: in questa sezione della matrice, le aziende avviano un processo di innovazione selezionando solo quei partecipanti che dispongono di tecnologie e/o offerte in grado di risolvere un problema specifico, creando così un ecosistema di partnership interconnesse solo con determinate realtà verticali. 
  1. Diretto, partecipativo: in questo contesto, l’azienda sceglie di collaborare con un gruppo eterogeneo di individui, e concentrare l’innovazione su più tipologie di risposte per un problema specifico. Queste idee potranno, poi, essere gradualmente sviluppate, perfezionate e prototipate.
  1. Suggestivo, partecipativo: avviare un processo di innovazione non dipende solo ed esclusivamente dalla necessità di risolvere un problema, ma ad ispirare possono essere più fattori. Ed è in questo caso che prevale l’approccio suggestivo, partecipativo. Questa forma più sinergica di innovazione aperta consente a chiunque di promuovere, presentare e generare idee, confrontandone diverse. 

    Un esempio interessante? Dell ha creato un sito web chiamato IdeaStorm, che consente a qualsiasi consumatore o utente di inviare idee e proposte sia su come migliorare i prodotti che usano sia su quali novità vorrebbero avere permettendo agli utenti anche di scegliere quali votare.
  1. Suggestivo, su invito: questa tecnica innovativa è riservata solo a partecipanti selezionati dall’azienda ospitante o invitati a partecipare per discutere di uno specifico problema critico del settore. Ad esempio, IBM ha organizzato degli eventi periodici, che si chiamano “Jam”,  in cui vengono ospitate sessioni online in cui i professionisti IBM offrono soluzioni ai problemi dei clienti, permettendo loro di accedere a una varietà di competenze ed esperienze a 360° gradi.

Il modello di Doblin

Alla  luce di questa introduzione, emerge in maniera più chiara la rappresentazione di innovation framework come uno strumento aziendale fondamentale per implementare un processo di trasformazione aziendale funzionale e vincente per ogni linea di business. 

E proprio in questa ottica che il team di consulenti per l’innovazione di Doblin ha individuato 10 tipologie di “elementi” di innovation framework ottimale.

Il framework suddivide questi dieci elementi in tre categorie: configurazione, offerta ed esperienza, creando un vero e proprio master pensato come uno strumento di valutazione globale che può essere applicato in qualsiasi contesto innovativo per identificare punti di forza, debolezze e potenziali opportunità di crescita.

10 tipi di innovation framework
10 tipi di innovation framework

10 elementi fondamentali per un Innovation Framework di successo

Passiamo quindi in rassegna la top 10 degli elementi strutturali indispensabili per un framework innovativo modulabile, versatile al supporto di qualsiasi processo di business development. 

Costruire un framework di innovazione efficace non è , però, facile come copiare e incollare il sistema di qualcun altro: 

“Non esiste un sistema che si adatti ugualmente bene a tutte le aziende o che funzioni in tutte le circostanze. Non c’è niente di sbagliato, ovviamente, nell’imparare dagli altri, ma è un errore credere che ciò che funziona, diciamo, per Apple (l’innovatore preferito di oggi) funzionerà per la tua organizzazione. Una strategia di innovazione esplicita ti aiuta a progettare un sistema che soddisfi le tue specifiche esigenze competitive.”

Gary Pisano, Harvard Business School

L’obiettivo è quello di individuare i diversi livelli applicativi di un processo innovativo ideale che, insieme, devono guidare la trasformazione aziendale. 

1. Revenues (innovazione dei profitti): in qualsiasi contesto di sviluppo che abbia come obiettivo primario l’aumento dei ricavi e dei profitti è necessario che le aziende siano in grado di dotarsi di tools in grado di valutare richieste, esigenze e aspettative della propria customer base sviluppando nuove prospettive di business, che dovranno essere incluse nel modello di profitto macro. 

2. Network (innovazione della rete): la rete, lo sappiamo, è la conditio sine qua non per avviare una trasformazione di successo. Ogni azienda dovrebbe essere in grado di analizzare in chiave, quantitativa e qualitativa l’insieme delle competenze interne, in modo da non essere penalizzata da eventuali deficit. In questo caso, si parla di “innovazione congiunta” ovvero uno scenario in cui il “networking” può essere garanzia  di successo, condividendo rischi,competenze e risorse insieme ai propri partner. 

3. Canale (innovazione dei singoli canali): prodotti diversi per canali diversi. Potrebbe sembrare anche questo un aspetto piuttosto banale e scontato ma in realtà posizionarsi correttamente sui canali più affini a quello del proprio vero cluster richiede continue e profonde analisi per costruire la giusta sinergia e identificare il tone of voice più adatto a comunicare in maniera fluida con la propria customer base. 

4. Struttura (innovazione delle strutture): tutte le aziende che avviano, a più livelli, un processo di open innovation dovrebbero essere in grado di monitorare continuamente la struttura e il design del mix delle proprie risorse, dai beni materiali, come edifici e mezzi operativi, a quelli immateriali come marchi, proprietà intellettuale, risorse. Valutare continuamente questi aspetti significa lavorare sul posizionamento qualitativo nel proprio segmento di mercato, creando valore.

5. Processi (innovazione dei processi): come abbiamo avuto modo di anticipare nella nostra introduzione, l’innovazione non accade, come un “big bang”, ma si costruisce in maniera modulare e sinergica nella misura in cui è il risultato di continue ottimizzazioni sui singoli processi interni. Lavorare in quest’ottica, concentrandosi sulla reale efficacia dei singoli step interni, permette alle aziende di individuare opportunità  sempre nuove, influenzando scalabilità produzione e costi: 

“L’innovazione di processo, è di per sé, un’ innovazione tecnologica che ha per oggetto un processo produttivo o un particolare flusso produttivo. Tale innovazione, aumenta l’efficienza di un’ impresa in termini di: riduzione dei costi produttivi unitari; ottimizzazione del time to market previsto.”

Fonte: Key4

6. Prodotto (innovazione delle prestazioni): probabilmente è così che comunemente si riassume il principio dell’innovazione stessa perché, di fatto, si identifica con il prodotto. Migliorare le prestazioni e le performance del proprio prodotto significa, però, adottare uno sguardo complessivo all’ottimizzazione di tutti gli elementi che ne definiscono l’identità e il posizionamento competitivo: sicurezza, qualità, prezzo, accessibilità,  user experience, design. 

7. Sistema di prodotti (innovazione del prodotto): l’analisi delle performance di uno singolo prodotto permette, poi, di avviare in un secondo momento un processo di fusione tra diverse soluzioni. Si passa, quindi, dallo sviluppo di un sistema di prodotti che interagendo e combinandosi tra loro possono migliorare la funzionalità e l’efficienza, apportando miglioramenti e continue modifiche per permettere al proprio modello di interagire con altri. 

8. Servizi (innovazione dei servizi): in questo task la centralità assoluta è riservata all’esperienza del consumatore. Doblin riconosce che è fondamentale continuare a valutare opportunità di servizi innovativi per migliorare l’esperienza del cliente lavorando su due aspetti principali: aumentare l’accessibilità e valorizzare al massimo la memorabilità, inserendo elementi e nuove feature in grado di rendere straordinario anche un gesto ordinario.

9. Marchio (innovazione del brand): tra i singoli step che le aziende in fase di trasformazione devono necessariamente considerare, quello del re-branding è senza dubbio uno dei più interessanti. Per potersi posizionare in maniera sempre più univoca, le aziende devono necessariamente adottare un atteggiamento flessibile e dinamico, allineando l’identità del marchio con le evoluzioni che il proprio mercato richiede, dimostrando di sapere interpretare nuove sfide e linguaggi pur di mantenere un dialogo costante con i propri stakeholder. 

Branding e trasformazione aziendale

10. Customer Engagement (innovazione della relazione): individuati i canali più adatti e il linguaggio più sinergico per costruire un legame con il proprio target, l’obiettivo imprenditoriale di media e lunga durata rimane quello di mantenere salda questa connessione, lavorando su coinvolgimento e interazione per restare competitivi e giocare d’anticipo con la concorrenza.