Marketing & Communication

Dalle Instagram Stories alle storie su LinkedIn. Ma veramente?

Valentina Marini Pubblicato: 4 Marzo 2020

storie su linkedIn

Le storie Instagram piacciono: incoraggiano gli utenti non solo a rimanere sulla piattaforma più a lungo, ma a visitarla più frequentemente. Da alcune ricerche sembrerebbe che numerosi utenti non si interesserebbero più tanto al feed, quanto alla sezione stories.
Il successo sembra risiedere nella naturalezza, nella velocità e nella scadenza del contenuto.
Chi le usa, però, sa che un grande aspetto che ha contribuito alla riuscita del format è quel celato – e neanche troppo – “termometro sociale” che la storia rappresenta:

Sono diverse le dinamiche relazionali e sociali dietro a questi interrogativi molto diffusi e che guidano l’osservazione con un occhio più attento (o forse solo più consapevole), lo stesso che spinge a guardare diversamente gli stati su Whatsapp.

Arriveranno anche le storie su LinkedIn?

Quindi ora anche LinkedIn – il social professionale per eccellenza arrivato oggi a 670 milioni di utenti – sembra perseguire questa strada. Sceglie di provare e, forse di introdurre le Stories, seguendo le generazioni abituate a interagire così, rispetto ai classici post.
Perché “that’s the world we live in now“.
Dopo le tante evoluzioni già introdotte, raccontate in un precedente articolo, è prevista una fase di test interna e, a partire dai prossimi mesi, anche su LinkedIn saranno disponibili le Stories in versione beta per gli utenti.
Tecnicamente, questa non è la prima volta che LinkedIn testa il formato della storia: nel 2018 aveva creato la funzione “Student Voices“, per consentire agli studenti universitari di pubblicare video in una “playlist del campus“, visibile in cima al loro feed di contenuti e che spariva dopo una settimana.
Questa funzione era limitata agli studenti universitari, che potevano pubblicare solo video, senza però usufruire delle funzionalità offerte da app come Instagram.

Cosa rappresenteranno le Stories su LinkedIn

La nuova funzionalità della storia di LinkedIn dovrebbe rappresentare un modo più leggero e casual di interagire nella piazza del lavoro virtuale.
Pete Davies, responsabile dei contenuti di LinkedIn, immagina che un’azienda potrebbe usare storie per condividere “momenti chiave di eventi di lavoro” o “suggerimenti e trucchi che ci aiutano a lavorare in modo più intelligente“.
Mentre ancora non c’è nessuna certezza dell’effettivo rilascio, la domanda è: anche qui la funzione esplicita dell’interesse o meno, stravolgerà le dinamiche relazionali dando chiari indici di interesse?
E in questo caso, parlando di business, potrà essere una funzionalità/opportunità davvero gratuita?
Questo potrebbe effettivamente modificare molte relazioni commerciali!

La novità ha un fascino a cui difficilmente possiamo resistere.

William Makepeace Thackeray