Marketing & Communication

LinkedIn non è un social per le startup. Siamo sicuri?

Valerio Lalli Pubblicato: 28 Ottobre 2020

linkedin e startup

LinkedIn e Startup sono due parole che possono essere accostate benissimo tra loro. Si, perché proprio di recente, il team di LinkedIn News ha annunciato la lista Top Startups Italia 2020, la prima in assoluto per il nostro paese che stila la classifica delle startup emergenti per le quali lavorare.
Per redigere la classifica, il team preposto del social network professionale per eccellenza, si è basato su quattro criteri:

  1. Crescita della forza lavoro;
  2. Interazioni tra azienda e utenti/dipendenti;
  3. Interesse di potenziali candidati a lavorare in queste startup;
  4. Talent attraction.

La recente news per Giada Susca e Valentina Marini (entrambe contributor di Spremute Digitali e founders e autrici rispettivamente del progetto e libro #GalateoLinkedIn Educazione Civica, identità digitale e mondo del lavoro (pubblicato da Giunti nel 2018), è stata una call-to-action per rispondere a questa domanda: quali sono per una realtà nascente, per quanto innovativa e valida, le possibili carte vincenti da giocare in questo grande “open Space virtuale con vista mondo” rappresentato da LinkedIn?

Startup e LinkedIn: un connubio che crea opportunità professionali di valore

Per riuscire nell’intento Susca e Marini hanno esteso la loro riflessione anche a Cristina Arbini con un’esperienza decennale in qualità di facilitator che supporta le aziende a realizzare i propri obiettivi grazie a LinkedIn, e a Chiara Pirone, giovane e brillante professionista di ELIS appassionata di marketing, innovazione e startup.
Visto e considerato lo scenario attuale significativamente modificato dall’irrompere della recente pandemia dovuta al Covid-19 e l’interesse del social co-fondato da Reid Hoffman verso le imprese innovative emergenti, la risposta concreta alla domanda arriva con #StartuppIn, una guida pratica di Linkedin a misura di startup, il cui valore si declina attraverso questi tre punti:

In relazione a quelli che sono in genere gli obiettivi più comuni per una startup, la guida si propone come punto di contatto tra le opportunità offerte da LinkedIn e come le startup possono coglierle ponendo la dovuta attenzione a variabili quali target/audience, mezzi di comunicazione, sulla social leadership (ruolo dei founder e Ambassador sul social network professionale).
Citando Simon Sinek, il why di questo lavoro trova la sua ragione d’esistere nella consapevolezza che un social professionale come lo è LinkedIn non può e non deve essere minimamente trascurato, anche sulla base del fatto che si è confermato per il quarto anno consecutivo, al primo posto nel “Digital Trust Report” di Business Insider per sicurezza di dati e privacy, presenza di fake news, autenticità e interazioni con gli utenti e pertinenza e invasività delle inserzioni.
Per intenderci, qui esistono le maggiori possibilità di estendere il proprio network professionale e incrementare le opportunità di business.
Quali sono quindi i passi da intraprendere? Ne parleremo il prossimo 6 novembre nel webinar ELIS #InGrandiMenti insieme a Cristina Arbini (Digital Strategist, LinkedIn Corporate Consultant & Trainer), Alessandro Leonardi (Head of Open Innovation – Customer & Innovation Hub – Poste Italiane) e Benedetto Buono (EMBA, Manager & Business Angel), ma intanto possiamo già annotare alcuni concetti chiave, ad esempio:

linkedin per startup elis

Il webinar di ELIS #InGrandiMenti.


Non ci resta quindi che aspettare la tavola rotonda digitale arricchita dalle testimonianze delle startup perché poi sarà davvero interessante poter leggere la guida completa che supporta le startup nell’utilizzo efficace di LinkedIn.

MySpace è come un bar, Facebook è come un BBQ che fai nel giardino di casa con famiglia e amici. LinkedIn è l’ufficio, dove ti aggiorni e risolvi i problemi di lavoro. – Reid Hoffman (LinkedIn co-founder)