New Ways of Working

Le aziende del futuro sono responsive

Andrea Solimene Pubblicato: 2 Ottobre 2015

smart working

Prendo ispirazione da un interessantissimo articolo tratto da medium.com, “The operating model that is eating the world“, per estrarre dei concetti chiave che stanno cambiando il nostro modo di fare business, organizzare le nostre aziende e sviluppare il nostro modo di lavorare. Spesso non ce ne rendiamo conto perchè siamo travolti dalla quotidianità, ma qualcosa sta trasformando tutto ciò che ci circonda.

Tesla, il titolo con la crescita più rapida nel settore automibilistico, è gestita da un ingegnere del software. Amazon ha un market cap (capitalizzazione di mercato) tre volte più grande del Target anche se opera in perdita. Instagram, azienda con soli tredici dipendenti, al momento, è stata acquistata per un miliardo di dollari appena tre mesi dopo che Kodak presentasse istanza di fallimento. Si tratta di aziende tecnologiche che fanno cose straordinarie. Ma la questione è più ampia. I player dominanti nei video, musica, retail, recruiting, direct marketing sono aziende che operano come startup tecnologiche. Questo fenomeno si sta diffondendo e, presto, molti settori subiranno forti cambiamenti.

La tecnologia, il software in particolare, ha avuto un effetto destabilizzante sui modelli di business tradizionali. La proliferazione di pc ha livellato la competizione in quasi tutti i settori. Tutto sta diventando digitalizzato. E l’accelerazione di questa tendenza significa che ogni singolo giorno è un’opportunità per gli altri per competere e innovare sul mercato, magari proprio nel tuo settore di mercato e contro il tuo prodotto o servizio, facendolo magari migliore, più velocemente e a costi più bassi. Ormai il giorno migliore per iniziare un nuovo business non è oggi. Era ieri! In altre parole, dobbiamo svegliarci per competere nel futuro.

Le grandi organizzazioni, spinte dalla pressione di innovare, cercano di evolversi. Ma hanno processi decisionali e di sviluppo complessi, burocrazia, strutture di controllo e comando e una gestione del rischio macchinosa. Sono totalmente inadatte, incapaci di rispondere rapidamente ai cambiamenti dei nostri tempi che richiedono un approccio più lean, snello. Queste sono aziende senza pregiudizi e con un’elevata tolleranza al rischio, testimoniata dalla frequente sperimentazione di nuove soluzioni per il mercato. Non trascorrono l’intera giornata a modifiche power point. Queste sono aziende ossessionate dalla cultura aziendale e dalla ricerca dei migliori talenti e di persone in grado di immaginare, costruire, testare e valutare le proprie idee. Queste sono aziende ipersensibili e maniacalmente focalizzate sui clienti e con loro creano community. Queste sono aziende guidate da scopi più grandi del profitto. Queste sono aziende che vogliono guidare il cambiamento.

Sono realtà piccole e in crescita (come Medium o Slack), oppure realtà cresciute rapidamente e ormai affermate (come Airbnb, Dropbox, Evernote, Uber, Tesla, Square e Jawbone) oppure realtà dominanti (come Amazon, Google, Twitter, Facebook, e Paypal). Software “eats” the market. Il software si afferma prepotentemente. (si pensi appunto: Uber vs servizi auto, Twitter contro i mezzi di informazione, Amazon vs il grande magazzino, o Airbnb vs hotel). Si affermano, dunque, nuove aziende che fondano i propri valori chiave sulla digital collaboration, sulla condivisione di informazioni e competenze, sulla fiducia e flessibilità lavorativa. Aziende che hanno un modello di business veramente innovativo. Aaron Dignan le definisce come aziende con un “Sistema Operativo Responsive” o “OS Responsive” in cui esiste un scopo visionario (e non commerciale) che guida i processi in maniera agile (e non lineare) e abilita le persone a fare (non gestire) prodotti creati per evolversi (non per restare tali per sempre) che diventano piattaforme per il mercato globale (non solo per l’azienda). Scopo, processi, prodotti, persone, piattaforme che in inglese sono noti come le 5 P: Purpose, Product, Process, People and Platform. Le 5 P delle organizzazioni del futuro.