Corporate Innovation

Il lavoratore del futuro sempre più immerso tra online ed offline

Marianna Antenucci Pubblicato: 21 Marzo 2020

lavoratore online e offline

Siamo nuovamente con Gherardo di start2impact per approfondire alcuni aspetti accennati nel precedente confronto, ma doverosi di approfondimento. Ci siamo lasciati con un consiglio e con una forte attenzione: il primo rivolto alle realtà che hanno la volontà di guardare e conoscere meglio lo spirito delle nuove generazioni; la seconda riguarda le soft skill, volano del cambiamento e elemento imprescindibile per interpretare, creare e migliorare – anche le dinamiche lavorative.
Entrambi gli aspetti accompagnano la missione della startup e sottendono i diversi progetti, il cui obiettivo sembra proprio suggerire, supportare e delineare la figura del lavoratore – leader di oggi con prospettiva verso il futuro.
Tant’è che in start2impact pare proprio che la formazione/orientamento voglia guardare alla globalità degli aspetti e, mette accanto alle competenze tecniche – utili per colmare un gap digital, quelle soft, senza tralasciare gli aspetti etici e sociali.
Tracciare la strada per una professionalità a 360° con quella giusta sensibilità per affrontare le sfide di oggi e di domani. E proprio oggi che ci troviamo ad affrontare un momento abbastanza delicato parliamo di soft skill, relazioni umane, di responsabilità etiche e sociali, e di confronto, suggerendole – nel corso del confronto con Gherardo – come terreno utile per affrontare o anticipare nuovi scenari, creare nuovi approcci, gestire cambiamenti, per disegnare nuovi spazi che possano sostenere progetti di cambiamento con valore aggiunto per il business.
Lascerei la parola a Gherardo per capire insieme come start2impact intende con la propria mission, accompagnare e suggerire l’identikit del lavoratore di oggi e domani.

Il lavoratore di domani sempre più tra online ed offline

Siamo partiti dallo spazio per poi passare all’importanza del networking senza mai lasciare il concetto di confronto come terreno sul quale ha luogo uno scambio sano di esperienze, professionalità e generazioni che dà luogo al cambiamento…

La mission di start2impact è abilitare i giovani a prendere in mano il proprio futuro e sentirsi felici e realizzati lavorando in aziende che migliorano la vita di tutti noi, sfruttando le nuove tecnologie.

Quando ho chiesto a Gherardo di parlarmi dello spazio che start2impact ha scelto per portare avanti la propria mission mi racconta di un evoluzione:

Oggi cerchiamo di unire il più possibile online e offline.

Nasciamo come piattaforma digitale e da novembre i nostri local ambassador hanno organizzato 31 meetup in tutta Italia permettendo ad oltre 500 membri della nostra community di incontrarsi ed esprimersi.
Dopo i provvedimenti del governo, ci siamo momentaneamente fermati, ma simili appuntamenti sono stati estremamente importanti per noi, perché hanno rafforzato la nostra convinzione di come, oggi più che mai, le relazioni umane siano fondamentali per creare un vero cambiamento e aiutare i giovani a creare la propria rete professionale.
In un periodo come quello attuale, mantenendo fede ai nostri valori, abbiamo deciso di mettere a disposizione 3 guide su tre settori diversi, condivisibili anche al di fuori della community.
Vogliamo dare, a chi ne avesse il desiderio, l’opportunità di utilizzare questo periodo per studiare e aggiornarsi, per ripartire con una marcia in più.


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Q. Quali sono state le motivazioni che vi hanno spinto ad agire in questo modo?

A. Partirei dall’importanza della relazione, del confronto. Elementi imprescindibili all’interno della nostra esperienza, sui quali abbiamo ragionato per creare uno spazio concreto con il quale quotidianamente aiutiamo la nostra community a crescere nelle competenze e a realizzare i propri obiettivi.
Il confronto è utile e sempre più auspicabile per alimentare e generare nuove idee, idee di cambiamento o utili al cambiamento, idee per innovare.
E i giovani, da questo punto di vista sono una fonte inestimabile. Sono convinto che le loro idee unite alle nuove tecnologie possono davvero cambiare il mondo.
Per farlo hanno bisogno di un supporto – che per noi si è evoluto nel tempo e oggi è sia digitale che fisico – per riuscire a sviluppare mindset, competenze e network di riferimento. Da qui l’idea e la volontà di affiancare a confronti online momenti di incontro offline.
I nostri hanno luogo a Binario F e si concretizzano in start2inspire. L’esperienza sul campo, l’ascolto ci ha suggerito di creare uno spazio di confronto concreto dove professionalità, e perché no generazioni diverse potessero incontrarsi per avviare un discorso di cambiamento e evoluzione.

Q. Parlaci di start2inspire e Binario F

A. Dopo aver lanciato il progetto start2work con Facebook per creare posti di lavoro nel digitale e nell’innovazione, abbiamo appunto pensato a un progetto che potesse permettere di creare dei momenti di incontro per rafforzare il primo progetto.
Da qui l’idea e il lancio di start2inspire: un ciclo di eventi e appuntamenti a Binario F, il centro di Facebook per lo sviluppo delle competenze digitali in Italia, per ispirare i leader del futuro.
L’obiettivo degli incontri di start2inspire è quello di fornire degli spunti ai partecipanti su come si possa generare impatto sociale tramite l’innovazione.
Agli eventi prendono parte professionisti di successo del mondo dell’innovazione. La loro storia personale e professionale diventa esempio di come le nuove tecnologie possono essere utilizzate a beneficio della società e dell’ambiente. Sul nostro canale YouTube abbiamo pubblicato tutti gli speech.
Il valore etico e sociale che vogliamo trasmettere ci ha portato a inserire una novità nelle modalità di partecipazione agli incontri. Il nuovo formato infatti spinge i ragazzi a mettersi in gioco con la realizzazione di piccoli progetti di impatto sociale sul proprio territorio, documentati attraverso l’invio di un video che possa ispirare altri giovani come loro.
Ci fa piacere aver raccolto in 2 mesi l’adesione alle attività di circa 200 persone, per darvi un’idea dell’impatto generato qui il riassunto dei video del primo evento e qui il riassunto dei video del secondo evento

Q. L’introduzione dei “momenti offline” cosa ha portato e alimentato?

A. Scambio positivo e crescita. Lo scambio e la relazione spesso si auto-alimentano in un circolo virtuoso, le emozioni a seguito degli incontri sono sempre positive e motivanti. Avere dei modelli positivi a cui ispirarsi e con cui confrontarsi diventa per i ragazzi uno stimolo in più.
Noi lo notiamo all’interno dei percorsi formativi, ma credo possa replicarsi con la stessa positività anche in altri contesti. Sia con start2work che con start2inspire viene fuori la necessità di avere dei punti di riferimento. 
Dei mentor che possano accompagnare o dare degli input alla crescita, e quando parlo di crescita faccio riferimento nella sua totalità anche al valore etico.

Q. Nelle premesse abbiamo parlato dell’importanza delle relazioni umane e di fare networking…

A. Per noi fondamentali: la seconda novità del nuovo format è l’opportunità di creare un network. Abbiamo puntato a creare le premesse per un’ulteriore momento di crescita, confronto e dare un pass per ampliare la propria rete professionale, per farsi conoscere.
Le soft skill rimangono un elemento predominante e imprescindibile per inserirsi in maniera adeguata nel mondo del lavoro.
Cosa accade: al termine dei vari speech i partecipanti hanno modo di fare networking con i vari ospiti presenti e potersi quindi confrontare direttamente con loro in tempo reale. Ed è proprio partendo dall’obiettivo di creare dei momenti di scambio dal vivo che ha preso forma l’idea di start2inspire.
start2inspire nasce quindi dalla voglia di trasmettere ai giovani come non sia importante solo avere degli obiettivi di business, quanto anche sviluppare e mantenere uno sguardo ampio e attento che si preoccupa dell’impatto sociale delle proprie azioni.

Q. In vario modo abbiamo parlato di un percorso che porta alla realizzazione e alla felicità lavorativa. Cosa deve avere una realtà per riuscire a raggiungere questo obiettivo?

A. Cerco di condividere la nostra esperienza in start2impact dato che ci teniamo molto a rendere felici le persone che lavorano con noi. Pensiamo sia questa infatti la chiave per avere persone che lavorano meglio.
Circa ogni 2 settimane faccio un coaching 1-to-1 con i membri del team per capire il loro livello di soddisfazione rispetto alle attività che svolgono e le eventuali difficoltà che stanno affrontando.
Poi organizziamo anche eventi di team building in cui coltivare le relazioni umane, oltre a quelle professionali. Last but not least, abbiamo uno chef che cucina per tutto il team che lavora in ufficio, sicuramente una delle cose che non vediamo l’ora di riavere appena torneremo in una situazione di normalità dopo l’emergenza coronavirus.

Q. È arrivato il momento del confronto con il mondo esterno, qualora ti dovessi fare voce della community, che consiglio daresti alle aziende per migliorare. Cosa dovrebbero introdurre, su cosa dovrebbero puntare?

A. Sulla creazione di una relazione con gli studenti, futuri dipendenti, durante il loro percorso di studio.
Un aspetto che troppe poche aziende coltivano, ma che invece diventerà sempre più determinante dato che ci sono già oggi meno persone con le competenze richieste dalle aziende, rispetto alle tante offerte di lavoro disponibili. E questo GAP probabilmente aumenterà sempre di più.