Corporate Innovation

Jeff Bezos lascia Amazon, nella lettera d’addio il pensiero agli operai

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 16 Aprile 2021

Jeff Bezos, fondatore e ideatore di Amazon, oltre che l’uomo più ricco del mondo, sembra stia per lasciare il suo posto da AD della società.

L’incarico di reggere l’attività andrà a Andy Jassy, l’uomo che ha seguito lo storico leader negli ultimi vent’anni, diventando di fatto il suo degno erede nella conquista dei mercati globali.

Prima di congedarsi dal suo ruolo, però, sembra che il fondatore del celebre e-commerce abbia scritto una lettera ai suoi azionisti, mettendo in discussione il ruolo dei lavoratori di Amazon nella creazione della società del futuro.

Il tema delle condizioni di lavoro dei dipendenti di Amazon è ormai tristemente noto a tutti, al punto che i recenti scioperi e il recente dibattito politico hanno portato all’attenzione di tutti la precarietà dello “scheletro” produttivo della società. Altro punto controverso della reggenza Bezos sono le critiche mosse dai sindacati che non sono mai riusciti ad entrare nella struttura per vedere lo stato delle cose e dare voce ai lavoratori decisamente inviperiti.

Sulla sua lettera d’addio, l’ideatore del celebre sito ha scritto: “Mi è chiaro che abbiamo bisogno di una visione migliore su come creare valore per i dipendenti, una visione per il loro successo”. Certo non una vera e propria ammissione di colpa, ma almeno un primo passo verso le esigenze dei lavoratori che, forse, potrebbero sperare in condizioni di lavoro più umane.

Certo Amazon è ormai diventato un colosso del web che regge una buona fetta dell’economia globale e difficilmente riuscirà a scendere a compromessi con sindacati e associazioni; ma se a parlare di diritti e migliori condizioni per gli operai è il Numero Uno dell’azienda, forse si potrebbe davvero sperare in un futuro migliore.

Sempre a margine della lettera d’addio di Jeff Bezos si legge: “L’anno scorso abbiamo assunto 500.000 dipendenti e ora impieghiamo direttamente 1,3 milioni di persone in tutto il mondo. Abbiamo più di 200 milioni di membri Prime in tutto il mondo. Penso che dobbiamo fare un lavoro migliore per loro”. Al termine di queste parole ha passato la palla a Andy Jassy a cui ha augurato buon lavoro e buona fortuna per impostare le nuove prospettive verso cui dovrà andare incontro Amazon.