Personal Empowerment

Ho sbagliato, scusate – Le parole magiche per ripartire

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 26 Marzo 2021

È controintuitivo, si sa. Chi è al comando non ha generalmente piacere nell’ammettere di aver sbagliato, tanto quanto in effetti chiunque altro quando è nel torto. Come esseri umani siamo abbastanza refrattari alle magiche parole “ho sbagliato, scusa”. In molti casi, tuttavia, si può raccogliere molta più credibilità così che non nascondendosi dietro scuse abbastanza ragguardevoli e scaricando il barile. Soprattutto quando nascondi qualcosa che spesso emana cattivo odore e tutti lo sentono comunque. Certo si può far finta e dissimulare, ma tutti sanno che è lì. Se ammettere gli errori è il primo passo, rimediare è ciò che risana una brand image danneggiata.

La storia di Intel

Il ceo di Intel, Pat Gelsinger ha dovuto redarguire la sua compagnia riguardo l’utilizzo di un advertising che non valorizzava il proprio prodotto, ma screditava quelli di Apple. Era il perfetto esempio di come:

  1. Non vendere
  2. Rendere noto che si ha paura della concorrenza.

La compagnia, infatti, è in una posizione complessa e delicata a causa di scelte che ha fatto anni fa. Andando a modificare la grandezza dei suoi processori, si è portata fortemente in svantaggio rispetto alla Taiwan Semiconductor manufacting company, la quale fornisce i componenti alla Apple, e si è fatta superare nel suo stesso campo a causa della perdita di tempo e risorse in una scelta che come una palla di neve ha portato al disastro.

Questo sarebbe già abbastanza imbarazzante di per se, considerando che erano leader di mercato, ma per giunta la compagnia continuava a fare promesse, non potendole mantenere, (e mantenendo il punto, per dire) e così ha perso un margine di credibilità e reputazione catastrofico nei confronti di tutti gli investitori ed i clienti possibili.

In sostanza Gelsinger non ebbe paura di ammettere che la compagnia, avesse perso la sua strada, e che essenzialmente la scommessa che fecero era sbagliata. E il fatto stesso di rendersi conto di aver perso tempo e risorse per qualcosa che non ha portato ai risultati sperati, ha permesso, adesso alla compagnia di riprendersi.

Come direbbero: non è un crimine fare errori. Questi fanno parte del processo di evoluzione delle aziende del mercato, ed anche i più grandi cadono, gli errori possono essere visti come inciampi verso il progresso, e vanno accettati con consapevolezza. È utile sbagliare se porta a nuova conoscenza.