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Google, l’intelligenza artificiale a sostegno delle lingue in via di estinzione

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 7 Maggio 2021

Google ha lanciato un nuovo strumento basato sull’intelligenza artificiale chiamato Woolaroo con lo scopo di preservare le lingue parlate dagli indigeni che stanno scomparendo senza che nessuno possa fare nulla per salvarle.

Attraverso questo nuovo strumento open source, costruito sull’apprendimento automatico e il riconoscimento di immagini e foto, l’obiettivo del colosso dell’informatica è quello di preservare le parole associate alle varie immagini del database, in modo da tenere traccia dei termini di queste lingue in via di estinzione.

Per scoprire il nome di un determinato oggetto in una delle lingue indigene archiviata dentro il programma è sufficiente scattare la foto e attendere il risultato con traduzione e pronuncia della parola.

Al momento Woolaroo contiene 10 lingue considerate a rischio di estinzione: creolo della Louisiana, greco calabrese, maori, nawat, tamazight, siciliano, yang zhuang, rapa nui, yiddish e yugambeh.

Tra i primi sostenitori del progetto c’è il CEO dello Yugambeh Museum, Rory O’Connor, che si è detto molto soddisfatto del lavoro fatto da Google, soprattutto per Yugambeh che, a oggi, conta circa 100 parlanti attivi di questa lingua che sta gradualmente scomparendo.

Woolaroo, come salvare le lingue in via di estinzione?

Per utilizzare il nuovo strumento di Google basta accedere dal proprio pc o dal proprio smartphone e visitare  g.co/woolaroo. Oppure scaricare l’App Google Arts & Culture e aprire lo strumento Woolaroo.

A questo punto sarà sufficiente inizializzare il programma, scegliere una delle lingue al suo interno e scattare una foto a un qualsiasi oggetti e in pochissimi minuti saranno disponibile la traduzione e la pronuncia nella lingua selezionata.

Google riconosce l’importanza delle lingue come patrimonio dell’umanità e per questo ha scelto di preservare quelle a rischio di estinzione per tramandarle alle generazioni future. Grazie alle moderne tecnologie, quindi, a breve potrebbero non esserci più lingue morte o che stanno scomparendo perché, semplicemente, verranno salvate all’interno di un gigantesco archivio digitale e preservate come un bene prezioso che non deve essere disperso.