Corporate Innovation

Evasione fiscale: e se si ritorcesse contro l'imprenditore?

Giovanni Tufani Pubblicato: 11 Dicembre 2015

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Una delle mie più grandi battaglie personali è quella contro l’evasione fiscale, di cui in Italia (ahimè) siamo forse tra i primi al mondo (dietro solamente ai greci).
Provate a pensare quante volte, nella vostra vita quotidiana, vi trovate a fare acquisti presso un bar o una pizzeria e non vi viene data alcuna ricevuta fiscale. Il discorso non cambia quando andate dal commercialista, dall’avvocato o dal dentista: molti di questi (ovviamente non voglio fare di tutta l’erba un fascio) vi faranno la classica affermazione “guardi con la fattura sono tot, mentre se non vi serve è tot- 30%”.
Seppure questa premessa era necessaria e il mio punto di vista molto chiaro, in questo articolo non voglio entrare in discorsi etici, preferisco limitarmi ad analizzare il fenomeno dell’evasione fiscale dal lato aziendale.
In linea astratta un’azienda è spinta a fare nero in quanto è ovviamente convinta che, se facesse tutto in regola, le tasse cannibalizzerebbero tutti i profitti.
Siamo sicuri che questa affermazione sia corretta, e che talvolta non possa essere controproducente, e gli svantaggi vadano ben oltre i benefici?
Qui di seguito vi darò alcuni esempi (di aziende reali, con le quali sono venuto in contatto direttamente) su come non sia sempre vero.

Questi esempi reali illustrati sono ovviamente dei casi limite, ma spero ingenerino negli imprenditori la riflessione se sia effettivamente conveniente, talvolta, rischiare grosso per mettersi in tasca qualche soldo in più.
Concludo con un auspicio: quello di non sentirmi rispondere dagli imprenditori alla mia domanda sull’andamento della loro azienda, “l’azienda mi da un guadagno ma non riesco a pagare le tasse”.
Seppur palese che nel nostro paese le tasse siano molto elevate, se la vostra azienda non copre i costi, inclusi tasse e contributi, c’è qualche cosa che non va.