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CDBC: Euro digitale – Privacy o Semplicità?

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 6 Maggio 2021

Il dirigente di Oasis dichiara: l’euro digitale promette privacy ma si baserà su un sistema centralizzato.

Da qui nasce la questione: la banca centrale europea cederà il controllo della sua massa monetaria ad una blockchain per salvaguardare la privacy dei suoi utenti?

Secondo una ex dirigente di Apple è altamente improbabile se non impossibile.

Fabio Panetta, membro del comitato esecutivo della BCE si è rivolto ad aprile alla commissione, ha discusso i problemi economici e monetari del parlamento Europeo, e nell’evenienza di una futura CBDC ha sottolineato l’importanza della privacy per un possibile conio.

BCE tra Decentralizzazione e Digitalizzazione

La BCE ha condotto una consultazione per l’euro digitale raccogliendo l’opinione di individui e imprese, oltre 8000. Le risposte ottenute suggeriscono che la privacy è la principale delle preoccupazioni per una Central Bank Digital Currency.

Le necessità che vengono richieste alla nuova moneta sono dunque:

Stanno venendo esplorate tecniche in modo tale da garantire un monitoraggio delle attività illecite mantenendo comunque trasparenza per il consumatore finale, tuttavia le critiche non sono assenti.

La ex product manager di Apple, Anne Fauvre-Willis, capo attuale degli Oasis Labs, ha fatto notare che nonostante l’UE sia estremamente portata alla garanzia della privacy dei consumatori, l’euro digitale sarà comunque un sistema centralizzato.

L’UE ha dei buoni precedenti in merito alla privacy del consumatore, ma rimane un sistema centralizzato,” aggiungendo: “invece di basarsi su una banca centralizzata, perché non sfruttare invece un protocollo decentralizzato?”

Continua poi dicendo che se per esempio l’euro digitale venisse emesso sulla blockchain di Ethereum, sarebbe soggetto allo stesso livello di decentralizzazione di Ether. Tuttavia lo scenario in cui una banca centrale cede completamente il controllo della sua massa monetaria a qualcosa come un network sembra particolarmente poco probabile.

Conclude poi la Willis:

“Per quanto riguarda l’adozione dell’euro digitale, purtroppo credo che la facilità vincerà sulla privacy. La privacy è una funzionalità ma da sola non basta per convincere la gente a cambiare il proprio comportamento. Chi come noi crede davvero nella privacy deve impegnarsi a creare prodotti contemporaneamente attraenti e rivoluzionari, mettendola al centro di ciò che facciamo.”

Rimanendo effettivamente realista sull’accessibilità di una moneta digitale posta in questi termini.

Sarebbe davvero una moneta per tutti?