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OpenAi, ha presentato al mondo Codex, il suo software che grazie all’intelligenza artificiale e al machine learning può tradurre il linguaggio in codice di programmazione.
Il primo prototipo funziona, ovviamente, solo in inglese, ma se i test daranno risultati soddisfacenti si procederà ad eventuali traduzioni e nuove prospettive.
Codex potrebbe portare a una vera e propria svolta nel settore, coinvolgendo moltissime persone e velocizzando non poco il loro lavoro.
Nelle prime prove, si può vedere il programma che assiste le persone nella progettazione di giochi molto semplici e siti web decisamente base; il tutto utilizzando il linguaggio “naturale” e facendo direttamente richiesta al software di creare ciò che si vuole inserire.
L’idea alla base di tutto è creare codice di programmazione con la stessa semplicità ed efficienza di quando ci si rivolge a un assistente virtuale. Tra le priorità degli esperti c’è ovviamente la semplicità nel dialogo e la capacità di Codex di capire e realizzare ciò che gli viene chiesto. Insomma, come chiedere all’assistente di Google di impostare il timer per la pasta.
Stiamo parlando di una nuova fase nell’interazione tra uomo e macchina; come un ulteriore passo avanti che dalle complesse linee di codice ci porterà a parlare direttamente col pc che “esaudirà” ogni nostro desiderio.
Ovviamente Codex è ancora ben lontano dall’essere perfettamente funzionante e ci vorrà ancora molto tempo prima che diventi fluido ed efficiente. Tuttavia le sue potenzialità sono già molto interessanti e potrebbero concretizzarsi in qualcosa di tangibile già nei prossimi anni.
Grazie a questo programma potrebbe essere sempre più semplice ed immediato interfacciarsi con le macchine e con i loro linguaggi, in modo che tutti possano dialogare con loro nella maniera più semplice ed efficace. Oltretutto anche per i professionisti potrebbe essere una svolta, dato che riuscirebbero a velocizzare molti dei passaggi necessari per sviluppare qualsiasi cosa.