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Blackberry: storia di un fallimento – Parte quarta

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 7 Luglio 2021

Blackberry storia quattro

La nostra storia, la volta scorsa, si è fermata in un reparto commerciale, e da lì riprenderemo.

Dicevamo: Tutti si sono accorti di volere un lettore di E-Mail portatile, ma come portare questa comsapevolezza su più larga scala?

Andiamo a vedere come era composto il team di Blackberry ai tempi

L’età dell’oro – parte quarta

Il motto alla base era: assumi persone giovani e senza esperienza, che quella verrà. Sarebbero stati chiamati, in seguito, i giovani evangelisti dell’E-Mail wireless.

Non c’era bisogno di persone navigate, ma di giovani pionieri pronti a convincere il prossimo.

Il team di vendita era veramente aggressivo

Questa una delle grandi peculiarità del gruppo Blackberry.

I clienti di PageWriter, esempio a caso dei competitors dell’epoca, accumularono bollette mensili enormi per il traffico dati, il dispositivo, tralaltro non era paragonabile a quello dei nostri eroi, per questo in azienda cercarono in tutti i modi di fare leva sul paragone con la concorrenza: “Ehi ciao ma per caso hai la posta elettronica su quel dispositivo? Ti piacerebbe averla al tuo fiano in qualsiasi momento? Una frase che ai nostri tempi sembra particolarmente marpiona, ma che parecchi anni fa funzionava una meraviglia.”

E il paragone non reggeva, del resto erano un prodotto di breakthrough anche se ancora non lo sapevano.

Poi ci fu McRoberts, una persona che andò totalmente oltre le tecniche convenzionali.

Durante le presentazioni prendeva e lanciava il telefono violentemente contro il muro. Certo rompeva il ghiaccio ma non il telefono.

Riusciva a coinvolgere scettici anche del doppio dei suoi anni.

Una forza motrice che portò le vendite alle stelle attraverso un modello di vendita Top Down.

Come funzionava? Convincevano i senior Manager e questi proponevano la soluzione ai gruppi IT.

Perché venivano scelti? Lo vedremo nel prossimo episodio.