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Blackberry: Storia di un fallimento – parte 8

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 13 Luglio 2021

Blackberry Fine

Nelle puntate precedenti: Un fiasco senza precedenti.

Per prima cosa ci fu il fiasco del Blackberry Storm, una mancata risposta ai servizi iPhone, e infine il problema della rete AT&T nel sostenere il flusso di dati nato dai dispositivi Apple.

Non era tanto una problematica per la casa di Cupertino, quanto per il resto dell’utenza, se la rete non era stabile lo era per tutti, indistintamente, cosa che va a minare alla base l’esperienza utente di un dispositivo che si basa su quello.

In questo frangente e in questo contesto si aggiunge un altro contendente, quello che mette la parola fine sulla storia del Blackberry.

Penso non serva neanche nominarlo, ma nel dubbio

Anche gli Android sognano mercati elettrici.

Google fa la sua mossa, invece di vendere un telefono, decide di vendere le licenze di sviluppo su un sistema operativo: Android.

Sarebbe dovuta essere la risposta di RIM ad Apple.

Sarebbe

Il posto del competitor più grande sul mercato della telefonia è passato di mano in un attimo.

All’inizio non destò nessun interesse, ma nel giro di due anni diventa il più grande produttore di telefonia del mondo.

Detto questo, Blackberry aveva un sistema operativo davvero pietoso, e per giunta decise di non omologarsi allo standard del 4G, un doppio fallimento che nonostante il canto del cigno all’estero, lo portò in una condizione molto particolare.

Obsoleto, inefficiente e costoso, si trovava in un mercato inondato di Android a basso prezzo, e con gli iPhone che troneggiavano sulla fascia alta.

In nessun modo aveva possibilità di snellire i propri costi e quindi:

Quindi:

Si ritrovarono tutti su una nave alla deriva.

Che ci insegna una sola cosa.

Per quanto una idea possa essere sensazionale e possa rivoluzionare il mercato, quel mercato cambierà ancora, non c’è un punto di arrivo.