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Intelligenza artificiale e sanità, il computer può aiutare a diagnosticare le malattie?

Redazione Spremute Digitali Pubblicato: 21 Aprile 2021

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale sta raggiungendo, giorno dopo giorno, prospettive sempre maggiori e sempre più orientate verso i settori più disparati.

Uno dei progetti più ambiziosi arriva in ambito sanitario. Sembra infatti che questa intelligenza sintetica potrebbe essere in grado di riconoscere in automatico il Covid-19 e il tumore al colon retto, tramite immagini istologiche.

L’idea arriva dalle tesi di laurea di due giovani studenti salentini, Edoardo Vantaggiato ed Emanuela Paladini, che hanno appena concluso il loro percorso di studi in “Computer engineering” all’Università del Salento.

Dalla tesi di Edoardo Vantaggiato, sembra che una rx al torace possa diagnosticare il Covid con un’accuratezza del 98%. Sfruttando la potenza di alcuni computer da gaming, il promettente studente è riuscito a diagnosticare la presenza del virus in pochi millisecondi, contrariamente al tempo impiegato per ricevere la risposta del tampone.

Il lavoro di Emanuela Paladini, invece, consiste in un sistema studiato per riconoscere il tumore al colon retto con un’accuratezza del 90,53%, partendo da immagini istologiche. Anche qui l’intelligenza artificiale può dare una grande mano nella diagnosi, facilitando non di poco il lavoro del patologo.

Entrambe queste due eccellenze italiane hanno già meritato la pubblicazione su riviste scientifiche internazionali e potrebbero essere un passo importante per la medicina del futuro che, grazie all’intelligenza artificiale, potrebbe fare passi da gigante nel diagnosticare molte patologie senza il bisogno di test invasivi.

La medicina “aggiornata” dall’uso di mezzi sempre più moderni potrebbe realmente arrivare a forme di prevenzione e trattamento delle patologie davvero avanzati che, col tempo, potrebbero salvare la vita a molte persone, oltre che a garantire referti e interventi più rapidi e sempre più precisi.

Questi studi sono l’ennesima dimostrazione di come l’intelligenza artificiale possa essere applicata a diversi settori produttivi e sanitari, riportando in primo piano l’attenzione verso tutte le straordinarie possibilità a cui potremmo andare incontro nei prossimi anni.

Se poi la ricerca proviene da due promettenti studenti italiani che hanno scelto l’eccellenza del nostro sistema universitario, la notizia acquista un valore ancora più profondo di cui dovremmo essere tutti orgogliosi.

In attesa che ci siano studi più approfonditi in materia non resta che contare sull’intraprendenza delle nuove generazioni che saranno sempre più legate a questi temi e sapranno integrarli sempre di più profondamente ai problemi che da sempre affliggono la vita dell’uomo.