Marketing & Communication

3 regole per distinguersi su LinkedIn

Andrea Solimene Pubblicato: 20 Aprile 2015

Quando mi trovo a trattare temi legati al personal branding e a LinkedIn, mi capita spesso di sentire affermazioni del tipo “secondo me Linkedin è inutile!” “io non lo capisco” “non lo uso tanto perchè è complesso”. E la cosa non si limita a questo. “ma cosa devo fare?” “non mi piace, è fatto male”. Tutte affermazioni che sono frutto di un’unica considerazione “LinkedIn è un social network professionale”. Dunque le logiche di connessione e utilizzo sono totalmente diverse rispetto alle classiche utilizzate per Facebook, social network con regole e scopi decisamente differenti.

L’errore ha origine dal presupposto “Mi iscrivo su LinkedIn così trovo lavoro” e dall’approccio statico nell’utilizzo della piattaforma. Volendo illustrare il concetto è come se mi sedessi con le braccia conserte nella piazza principale di un paesello sperduto nelle montagne con la speranza che qualcosa accada primo o poi. Flop!

Se utilizzato in maniera corretta, LinkedIn, oltre ad essere una piattaforma web che riassume il proprio percorso professionale, è uno strumento sensazionale di networking che consente di ampliare la propria rete di contatti e intercettare opportunità di business o di lavoro. Tre semplicissime regole legate da un unico filo conduttore (mai essere banale) per distinguersi e iniziare a sfruttare LinkedIn al meglio.

1. Pubblicazione dei contenuti. Tutti postano articoli con la speranza di esser considerati. Pochi sono quelli che effettivamente si soffermano a leggerli. Spesso si commette l’errore di ricercare disperatamente lo scoop, quella notizia sensazionale che possa attrarre l’attenzione. Sbagliato! La notizia sensazionale è roba da Twitter. Su LinkedIn serve praticità, pragmaticità, immediatezza. I contenuti postati devono esser utili per chi li legge e, soprattutto, devono avere una linea editoriale (es: mi specializzo su un tema specifico per affermare la mia conoscenza). Ricordati di scrivere post inserendo un’immagine chiara e accattivante (utilizza il database offerto da Flickr.com), un titolo esplicativo, testo non troppo discorsivo.

2. Partecipazione ai gruppi. Iscriviti al gruppo solo se sei veramente interessato agli argomenti trattati! Che senso ha seguire 100 gruppi e poi non avere il tempo di monitorarli? I gruppi sono fonti infinite di conoscenza. Meglio seguire un numero ristretto e consultare regolarmente le discussioni, intervenendo con consigli e domande, inserendo approfondimenti senza utilizzare mai un tono aggressivo. Le polemiche sono poco costruttive e distolgono il topic della discussione. Dedica 10 minuti della tua giornata a scorrere la bacheca di LinkedIn e a consultare i gruppi a cui sei iscritto.

3. Gestione dei contatti. Su LinkedIn non cerchi amici, ma potenziali partner, clienti, datori di lavoro, collaboratori. Pertanto quando ti colleghi a una nuova persona, specifica sempre il motivo per cui sei interessato ad entrare in contatto con lei. Esempio: in un gruppo LinkedIn hai apprezzato un determinato commento effettuato dal signor X. Perfetto! Quello è l’elemento distintivo che ti permette di avviare una discussione. Dunque richiedi il contatto personalizzando il messaggio e specificando la motivazione. Sarai maggiormente considerato. Inoltre, quando ricevi la richiesta di collegamento da qualcuno, utilizza lo stesso approccio: informati in maniera cortese del perchè di quel contatto. Potrai trovare sinergie sin da subito.

LinkedIn è una rete di contatti dove la conoscenza è diffusa e le opportunità professionali sono infinite. Non conta la quantità, ma la qualità dei collegamenti.