Marketing & Communication

3 consigli per definire la tua digital strategy

Lucio Manocchio Pubblicato: 7 Marzo 2016

La tecnologia sta trasformando tutti i settori del business. La penetrazione di smartphone, tablet e laptop, anche grazie a prezzi sempre più bassi, si sta diffondendo anche oltre la fascia dei millennials.
Le informazioni e i media del mondo sono tutti online, siamo raggiungibili, grazie allo smartphone, sempre e ovunque, a portata di un click o ancor più semplicemente di un dito. Il tempo sembra non bastare mai perché la mole di informazioni disponibili continua a crescere a ritmi impensabili.
What-happens-online-in-60-seconds-one-minute
Grazie al cloud computing portiamo i documenti più importanti sempre con noi e abbiamo tutte le informazioni a portata di mano.
I consumatori hanno aspettative e conoscenze sempre più elevate, grazie a schede tecniche, tutorial, forum e gruppi sui principali canali social. Ci rechiamo in negozio pronti per l’acquisto dopo aver fatto approfondimenti e valutazioni, siamo molto più preparati e consapevoli rispetto al passato. Le recensioni dei luoghi, dei prodotti e delle strutture alberghiere e ristorative hanno grande importanza, un ruolo che va attentamente valutato e integrato nelle strategie di marketing.
Vi è mai capitato di visitare una città perché vi è stata consigliata da una ricerca Web e i turisti che l’avevano visitata ne parlavano bene? Non controllate forse le recensioni di TripAdvisor o Trivago prima di prenotare un Hotel? Tra due o più prodotti affini non scegliete forse quello con una “reputazione” migliore?
Il potere si è spostato dalle mani dei produttori a quelle dei consumatori.
Ognuno di noi è diventato un media: condividiamo foto, video, lasciamo recensioni dei luoghi visitati, degli hotel dove abbiamo soggiornato, dei ristoranti e bar dove abbiamo mangiato. Cambiano le piazze di conversazione

I media siamo noi. Si celebra qui l’inizio dell’era biomediatica.
L’individuo si specchia nei media (ne è il contenuto)
Creati dall’individuo stesso (che ne è anche il produttore)

Decimo rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione – 3 Ottobre 2012

La socializzazione è  un bisogno nato nell’era della digitalizzazione e di internet 2.0?

Non proprio. Lo è sempre stato. Nel 1954 Maslow, secondo cui i bisogni umani sono organizzati secondo una gerarchia, pone il bisogno sociale subito dopo i bisogni primari. La socialità – in termini di amicizia, affetto – è da sempre stata una necessità del genere umano. La digitalizzazione ha solo influito sulle percezioni e sui comportamenti.

Piramide di Maslow

Nel 2016 come si declina questo bisogno?

Nuovi servizi che fondano sull’amicizia e sulla familiarità il proprio modello di business come ad esempio AirBnB, CouchSurfing e numerosi servizi affini, anche in settori diversi, che stanno sempre più decretando il successo della Sharing economy.

Questa innovazione nella visione del business, nei modelli di business, nei prodotti e nei servizi, negli approcci di comunicazione ha cambiato i paradigmi del marketing moderno.

In questo scenario bisogna chiedersi:

Come stiamo evolvendo?

Qual è il nostro approccio di digital marketing?

Sulla base di queste risposte ridefinire (o scrivere per la prima volta) un nostro business model canvas che ci aiuterà a capire come raggiungere nuovi consumatori.


Il Business Model Canvas in 2 minuti


Cosa centra questo discorso con il marketing digitale?

La strategia va oltre la paginetta Facebook e il sito Web fatto in casa. Oggi è diventato molto semplice riuscire a creare una presenza online, bisogna però capire che gli strumenti, come i Social o il sito Web, non sono altro che la punta di un iceberg e come tale perché galleggi è importante che nella parte immersa, in quello che non è immediatamente visibile agli occhi del cliente, ci sia un’articolata struttura fatta da un gran lavoro di pianificazione, studio e approfondimento.

Cosa fare?

Ripercorriamo la struttura dell’iceberg in maniera inversa, andandoci a immergere sempre più a fondo:

3. Definisci delle linee guida

prima di avviare la presenza Web del tuo business chiediti se hai le conoscenze e le competenze adatte (Se non ti senti pronto/a partecipa a corsi di formazione. Anche io lo faccio spesso e sono convinto che sia sempre un ottimo investimento); definisci delle linee guida, un piano editoriale, un’immagine coordinata che integri la comunicazione sui Social Media e sul tuo Sito Web sia dell’attività a regime sia in caso dovessero sorgere problemi, critiche.

Fai uno screening e una analisi dei software di pianificazione e monitoraggio. Scegli quali software sono più adatti alla tua azienda e alla dimensione della tua presenza Web.

2. Fai un Digital Audit

Calcola la Social Media Reach dei tuoi principali competitor: quali canali presidiano, dove e quando sono attivi, quanti fan hanno.
Considera il numero di menzioni, lo share of voice, il sentiment attorno al tuo brand.
In base a questa analisi definisci la presenza del brand sui canali mappati, la gestione e la cura dei social (Vedi punto precedente), tasso di engagement, reazioni, conversazioni generate.
Impara a conoscere la tua audience approfonditamente, ti aiuterà a pianificare contenuti realmente interessanti per loro e a rispondere alle loro necessità in maniera più veloce e più precisa.
 

1. Definisci gli obiettivi che intendi raggiungere grazie alla presenza Web

Allinea gli obiettivi Social a quelli di business. Io di solito definisco una tabella come quella che vedi di seguito:
Esempio di allineamento tra obiettivi strategici - obiettivi social - metrica di business
Gli obiettivi più comunemente diffusi sono:

Brand Awareness

Lead & Sales Generation

Customer Service

 
Se è tutto chiaro non indugiare, usa l’elenco di questo articolo a ritroso come scaletta, definisci la tua presenza Web e comincia a sfruttare l’immenso potenziale offerto dal digitale